Lavinia, la bimba investita all'asilo: condannata la maestra. Ora ha 7 anni e vive in stato vegetativo

Oggi il tribunale della cittadina laziale ha emesso la sentenza: due anni e 6 mesi alla maestra

Lavinia, la bimba investita all'asilo: condannata la maestra. Ora ha 7 anni e vive in stato vegetativo

di Redazione web

Ha quasi sette anni Lavinia e da oltre cinque vive in stato vegetativo. Il 7 agosto 2018 aveva 16 mesi quando il papà poliziotto Massimo Montebove e la mamma vigile del fuoco Lara Liotta la lasciarono all'asilo nido ma chi doveva controllarla la perse di vista e lei fu colpita in pieno dall'auto di un'altra mamma mentre gattonava nel parcheggio dell'istituto 'La Fattoria di Mamma Cocca' a Velletri in provincia di Roma.

Oggi il tribunale della cittadina laziale ha emesso la sentenza: due anni e 6 mesi alla maestra, Francesca Rocca, per lesioni colpose gravissime stradali e abbandono di minore e un anno alla mamma investitrice, Chiara Colonnelli, per lesioni colpose gravissime stradali con patente sospesa per un anno. Per la maestra la richiesta del pm era di due anni. Quando è stata letta la sentenza le due donne condannate erano presenti in aula. I loro sguardi non si sono mai incrociati con quelli dei genitori. Grande commozione per questi ultimi: si sono intrattenuti in aula in un lungo abbraccio assieme al legale della famiglia, Cristina Spagnolo.

«È una sentenza che fa giustizia - ha commentato il papà di Lavinia - visto che ha comminato pene superiori rispetto alla richieste del pubblico ministero». Per l'uomo, è «la conferma che questa vicenda non è da ascriversi ad una tragica fatalità, come la condotta delle imputate ha sempre fatto ritenere in queste 22 udienze, ma è da ascrivere a responsabilità precise che sono state bene evidenziate dal giudice».

Quella mattina la mamma lasciò Lavinia al personale della scuola, ma poco dopo si ritrovò a gattonare da sola nel parcheggio della scuola. È lì che una Bmw guidata da un'altra mamma che aveva appena lasciato il figlio, la investì. Un colpo che le provocò gravissime lesioni celebrali: la piccola vive attaccata ad un respiratore, ad una pompa dell'acqua, ad un saturimetro e ad un respiratore. Ha quindi bisogno di continua e costante assistenza specialistica.

La sentenza ha anche stabilito che la maestra dovrà risarcire i genitori, il fratello e i nonni di Lavinia. La somma sarà poi stabilità in sede civile. La maestra durante il processo raccontò la sua versione: «Avevo preso in braccio Lavinia, ma poi l'ho messa giù per aiutare un bambino a cui stavamo togliendo il pannolino da una settimana. Dopo un pò mi giro con lo sguardo, cerco Lavinia e nel frattempo sento urlare. Appena esco mi rendo conto di cosa è successo e ho visto Lavinia sdraiata a terra». Molto diversa la tesi accusatoria della procura, ed anche della famiglia: la bimba sarebbe stata lasciata sola volontariamente nel parcheggio in compagnia di un'altra incolpevole minore, una bambina di 10 anni.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Gennaio 2024, 19:27
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