Mattia Passilongo, il tumore che gli ha tolto il fiato lo uccide a 20 anni: l'addio ai social per insegnare ai bambini il messaggio di Gesù

Molti i messaggi di cordoglio sulle pagine social della comunità dove viveva Mattia

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di Redazione web

Una morte tragica e insensata strazia la comunità di Bovolone (provincia di Verona): Mattia Passilongo, catechista amato da tutti, si è spento a soli 20 anni a causa di un tumore fulminante, che non gli ha lasciato scampo. 

Un evento imprevedibile e ingiusto, che ricorda ai concittadini di Mattia un'altra morte prematura avvenuta poco tempo prima: quella di Cristian Bissoli, deceduto a soli 18 anni per un tumore altrettanto aggressivo.

Morire così giovani è davvero inconcepibile e inaccettabile, e la famiglia è distrutta dal dolore. Mattia, inoltre, era parte integrante della sua parrocchia, quindi abbondano sulle pagine social della comunità i messaggi di cordoglio da parte dei genitori dei bimbi di Bovolone.

Chi era Mattia

Mattia insegnava dottrina nella sua parrocchia, e tutti lo descrivono come un ragazzo sempre gentile e disponibile, volenteroso e preparato. In parrocchia, inoltre, si occupava delle letture in chiesa e si prestava a servire messa.

Era un ragazzo molto riservato, cercava sempre di coinvolgere altri ragazzi nella vita della parrocchia, ma aveva anche un'altra passione: Mattia, infatti, amava molto i libri, e il suo obiettivo era proprio lavorare in biblioteca, circondato dalle sue letture.

Mattia non amava i social, preferiva condurre un'intensa vita sociale in mezzo alla gente della sua cittadina e della sua parrocchia.

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Il calvario

La diagnosi di tumore al quarto stadio era arrivata lo scorso febbraio, dopo un ricovero causato da un notevole affaticamento respiratorio e un drastico calo di peso.

A nulla sono servite le prime chemio perché, dopo un primo periodo in cui Mattia era stazionario, i medici lo avevano trasferito nel reparto di Terapia intensiva.

Il dolore della famiglia e degli amici

«Mattia ha lottato come un leone finché ha potuto», queste le parole del papà Vincenzo, in lacrime.

La mamma, Patrizia, ha aggiunto:«Mattia si era preso un anno di riflessione, prima di iscriversi all’università. Stava prendendo la patente. La sua reazione nei giorni del ricovero ci ha sorpreso. Ha svelato aspetti di lui che non conoscevamo: è apparso come liberato e sollevato da qualcosa che pesava e si teneva dentro».

A nome della comunità di Bovolone il sindaco Orfeo Pozzani ha sottolineato «lo strazio atroce per la perdita di un giovane così ben inserito nella nostra comunità, Mattia, che non mancava mai a ogni appuntamento importante della parrocchia, non si tirava mai indietro. La sua perdita ad appena 20 anni lascia un vuoto immenso in tutti noi, un dramma ancora più difficile da accettare se pensiamo che il mese scorso a Bovolone lo stesso male incurabile ha strappato i sogni di un altro ragazzo giovanissimo, Cristian Bissoli».

E la domanda più frequente, sui social degli abitanti di Bovolone, è solo una: «Perchè proprio loro? Perché se ne sono andati così presto, perché la vita talvolta è tanto ingiusta?».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2023, 11:00
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