Al liceo come in caserma: al "Salvemini" di Bari ci si sposta in fila indiana e in silenzio

La preside si difende: Mi sono ispirata a un modello americano. Disponibile al confronto

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di redazione web

Al liceo Salvemini di Bari si respira un'aria “militaresca”, d'altri tempi: i ragazzi cambiano aula di ora in ora, rigorosamente in silenzio. Niente pause, tutti in fila indiana e si rispetta la precendenza delle altre file.

Queste particolari disposizioni, degne del sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket, stanno generando una marea di polemiche. Anche la Cgil critica il nuovo sistema, chiedendo un confronto ai dirigenti scolastici.

La preside Tina Gesmundo, però, difende con convinzione le scelte effettuate dal suo istituto, restituendo al mittente gli attacchi ricevuti.

Le regole del Salvemini

L' Istituto Salvemini, inaugurando il nuovo anno scolastico, ha introdotto le "aule compartimentali", ispirate dal classico sistema scolastico americano. Ma vediamo di che cosa si tratta.

Gli appassionati delle serie tv americane hanno sicuramente intuito di cosa stiamo parlando: come in Dawson's Creek, infatti, gli studenti cambiano aula ogni ora, con lo scopo di evitare ingorghi e caos all'interno del liceo.

Il decalogo impone agli studenti di spostarsi nell'arco di ben quattro minuti, senza cincischiare. Niente pause al bar, quindi, o per andare in bagno. Il tutto, ovviamente, in rigoroso silenzio.

Gli studenti devono spostarsi in fila indiana, camminando a destra e favorendo il flusso dei due sensi di marcia; se due gruppi si incrociano, inoltre, "la classe rispetta la precedenza a destra senza mai dividere i gruppi classe in transito". 

Disposizioni molto dettagliate, quindi, che sono finite nell'occhio del ciclone.

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La preside: Sono serena e tranquilla

Tina Gesmundo, preside del Salvemini, difende fermamente le disposizioni adottate: «Sono serena e tranquilla, stiamo lavorando per fare la didattica disciplinare come fanno altre 200 scuole in Italia, fra le quali circa 150 licei», sostiene la dirigente scolastica.

Secondo la Gesmundo, le critiche ricevute sono pretestuose, dato che il suo modello di riferimento è autorevole: «Per scrivere questo regolamento mi sono ispirata ai licei Kennedy e Newton di Roma ed è identico a quello di tutte le altre scuole che applicano questo tipo di didattica». 

La Gesmundo, però, si dichiara disponibile a confrontarsi con i suoi critici: «Non c'è nulla di poco trasparente, sono disponibile a incontrare Cgil e chiunque altro.

Questa polemica non mi tocca e andremo avanti».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Settembre 2023, 13:44
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