Donna incinta con il burqa bloccata mentre sale sul treno e spinta sotto al convoglio: «Qui non ci puoi stare». Individuato un 35enne italiano

La donna di origine marocchina ha denunciato l'accaduto alla Polfer

Donna incinta con il burqa bloccata mentre sale sul treno e spinta sotto al convoglio: «Qui non ci puoi stare». Individuato un 35enne italiano

di Paolo Travisi

Una donna incinta è stata fermata da un pendolare mentre stava cercando di salire sul treno. Tutto questo perché la donna indossava il burqa. L'uomo, un 35enne italiano, poi, l'avrebbe spinta con violenza, facendola cadere sotto al convoglio. Un episodio di razzismo disdicevole, quello accaduto a Calenzano, nel fiorentino, su un convoglio regionale, nei confronti di una donna originaria del Marocco.

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L'episodio di violenza inaudita

La donna al settimo mese di gravidanza stava salendo sul treno per raggiungere Firenze, insieme al figlio di 11 anni. Indossava il burqa nero che le copriva il volto, e mentre stava per entrare nel vagone, le si è avvicinato il 35enne che le ha gridato "qui non ci può stare" e prima l'ha strattonata, poi le ha strappato il burqa dal volto.

Non pago del suo gesto violento, l'uomo l'ha spintonata fino a buttarla sotto al treno, mettendo in pericolo la sua vita e quella del bambino in grembo.

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Paura per il figlio 11enne 

Il figlio undicenne della donna, spaventato dall'episodio, si è messo a piangere e la mamma, sotto choc, è fuggita, mentre alcuni testimoni, tra cui il capotreno, hanno assistito alla vicenda.

La donna, poco più tardi ha denunciato quanto accaduto alla polizia ferroviaria.

La denuncia

Salita su un altro treno, la donna è poi scesa alla stazione di Campo di Marte a Firenze, e ha sporto denuncia agli agenti della Polfer, che hanno subito iniziato la caccia all'uomo: «Lo abbiamo rintracciato il giorno dopo grazie alle telecamere di sorveglianza installate sul regionale - hanno detto gli agenti della polizia ferroviaria -. Abbiamo preso lo stesso treno e lo abbiamo individuato e fermato».

L'aggressore, un pendolare di Vaiano che prende tutti i giorni lo stesso treno per andare a Firenze a lavorare: non ha detto nulla sul suo folle gesto.

«Non ha negato il fatto e non ha neppure chiesto scusa», spiegano sempre dalla Polfer.

Ora la Procura di Prato ha aperto un fascicolo per lesioni e violenza privata aggravata dai motivi abietti e dall’odio razziale.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Luglio 2022, 11:54
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