Cavalli sull'Aurelia uccisi a colpi d'arma da fuoco dai veterinari dopo l'ordinanza del sindaco di Tarquinia. Rabbia degli animalisti

I 4 cavalli hanno transitato per diversi giorni sull'Aurelia, diventando un pericolo per gli automobilisti

Cavalli sull'Aurelia uccisi a colpi d'arma da fuoco dai veterinari dopo l'ordinanza del sindaco di Tarquinia. Rabbia degli animalisti

di Redazione web

Indignazione a Tarquinia, in provincia di Viterbo, dove sono stati uccisi quattro cavalli a colpi d'arma da fuoco. Gli esemplari erano stati oggetto nei giorni scorsi di un'ordinanza del sindaco Alessandro Giulivi, vista la pericolosità della zona, che prevedeva la cattura degli animali e, solo in caso di pericolo della cittadinaza, il loro abbattimento. Ma i cavalli sono stati uccisi dai veterinari dell'Asl 24 ore dopo la firma del documento da parte del Primo cittadino.

I quattro cavalli vagavano da giorni sull'Aurelia

«Sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco i quattro cavalli che da qualche giorno vagavano nel territorio di Tarquinia in provincia di Viterbo». Lo comunica l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che, sgomenta, annuncia un’immediata richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda.

I cavalli erano fuggiti al proprio padrone qualche giorno fa, diventando un pericolo per gli automobilisti. È stato questo fatto a spingere Giulivi a creare un'ordinanza, che però prevedeva l'abbattimento solo come ultima ipotesi. Il documento, infatti, riportava: «Ponendo in atto tutti gli adempimenti e le dovute e necessarie cautele, le opportune operazioni atte a poter recuperare gli animali in narrativa con relativo ricovero in strutture idonee, mediante l’utilizzo delle apposite tecniche di sedazione o, in estrema ratio, qualora si rendesse necessario autorizza l’abbattimento degli equini col solo fine di garantire la pubblica incolumità».

La documentazione è stata firmata il 27 marzo e, secondo quanto riportato dagli animalisti, i cavalli sono stati uccisi il giorno dopo, giovedì 28.

Esattamente 24 ore dopo la pubblicazione dell'ordinanza.

 

La rabbia degli animalisti

«Vogliamo vederci chiaro», ha dichiarato l’Oipa (l’Organizzazione internazionale protezione animali), che sgomenta vuole scoprire il motivo per cui i veterinari competenti non sono riusciti a catturarli e a sedarli per portarli dal proprietario, come prevedeva inizialmente l'ordinanza. Hanno dichiarato: «Vogliamo sapere se sono state messe in atto tutte le azioni necessarie a un recupero incruento e quali fossero gli effettivi e immediati pericoli per la pubblica incolumità che hanno portato a questo brutto finale. Alla luce dei fatti, non escludiamo ulteriori azioni legali».

A quanto ha appreso l’associazione animalista, dopo il tragico epilogo i corpi sono stati recuperati ieri da un’azienda specializzata.


Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Marzo 2024, 15:11
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