Di fronte al rifiuto dell'anziano di 94 anni, ospite della casa famiglia Villa Cesarea di Ravenna, di farsi lavare, lo trascinò in bagno, costringendolo a spogliarsi per poi imbrattargli il volto con le sue feci, che Elena Caliman, la badante romena di 49 anni, gli ha infilato in bocca con la forza. La vicenda risale al 2019, quando il titolare della struttura, Paolo Maioli, 65 anni, venne arrestato e la sua licenza fu ritirata dal comune, mentre la badante venne accusata di maltrattamenti, scrive il Corriere di Romagna.
Senza alcuna pietà
A distanza di 3 anni, l'episodio è stato derubricato a violenza privata, punibile con lavori socialmente utili, 300 ore per il titolare della casa famiglia e 450 per la badante, mentre una sorte simile spetterà - anche se ancora non definita - alla collega Elena Daniela Cojocariu, originaria della Romania. Una quarta imputata, invece, la badante 57enne di origine ucraina Larysa Pshechenko, avrebbe somministrato medicinali e praticato iniezioni, svolgendo in modo del tutto abusivo e senza alcun requisito la professione medica.
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Denunciati da un'infermiera
A far scattare le indagini tre anni fa è stata una badante di origine polacca, che disapprovava e condannava il comportamento violento delle colleghe, al punto da licenziarsi dalla struttura e denunciare i metodi orribili di Villa Cesarea.
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Dicembre 2022, 10:24
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