I soldati russi in Ucraina: «Abbiamo guanti per bambini e maschere da paintball». Le denunce social

La denuncia dei soldati riservisti corre sui social

I soldati russi in Ucraina: «Abbiamo guanti per bambini e maschere da paintball». Le denunce social

La denuncia corre sui social, con video diffusi su Twitter e Telegram. La Russia sta equipaggiando alcuni dei suoi soldati, chiamati a combattere in Ucraina, con materiali decisamente poco adatti ad una vera guerra. Tra questi, ad esempio, maschere da paintball al posto degli elmetti e guanti protettivi taglia bambino.

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La denuncia

Una delle denunce social arriva da Stavropol, nel Sud della Russia. Un soldato, riservista che andrà in prima linea in Ucraina, ha denunciato di aver ricevuto un equipaggiamento del tutto inadeguato, tra cui una maschera utilizzata per il paintball. «Pensano che andremo in giro come Star Wars indossando questa roba, senza scopo e senza meta» - denuncia il soldato in un video - «La cosa migliore è che questi sono guanti tattici per un bambino. Perché non si adattano affatto alla mia mano né a quella di nessun combattente».
Ci sono poi stivali di gomma, poco adatti a proteggere dalla neve che in inverno cade in abbondanza in Ucraina. E non mancano dubbi e scetticismi anche sugli uomini reclutati per la guerra: tra i riservisti ci sono 300mila uomini, alcuni dei quali over 50 e 60. Lo riporta anche Il Messaggero.

 

I materiali per la guerra a spese dei soldati

A confermare l'inadeguatezza del materiale fornito dal Ministero della Difesa russo, c'è anche un fatto clamoroso: pur di farsi trovare sufficientemente equipaggiati, molti soldati hanno acquistato a loro spese le attrezzature per la guerra.

Questo ha anche generato una certa inflazione: uno zaino militare costa l'equivalente di 700 euro, un giubbotto antiproiettile arriva a circa 1.300.

La mobilitazione

Vladimir Putin ha assicurato che la mobilitazione parziale sta per terminare, ma questo non significa che i riservisti potranno tornare a casa: semplicemente, per ora ci si ferma ai numeri raggiunti. Ma se la guerra andrà avanti ancora per mesi, potrebbero arrivare i primi problemi, a cominciare dal numero di uomini da addestrare. Molti riservisti, chiamati a combattere, sono riusciti a fuggire all'estero. Il malumore è fortemente tangibile, come dimostra quanto accaduto nel centro militare di  Belgorod (Russia), dove due soldati originari del Tagikistan hanno aperto il fuoco contro una ventina di commilitoni, uccidendone 11. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Ottobre 2022, 19:28
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