Parto "affrettato" in ospedale, risarcimento di oltre 600mila euro: «Mi è stata sottratta la gioia del primo figlio»

Amy è sollevata dal termine del contenzioso e spera che condividere la sua esperienza possa aiutare altre mamme

Parto "affrettato" in ospedale, risarcimento di oltre 600mila euro: «Mi è stata sottratta la gioia del primo figlio»

di Redazione Web

Un risarcimento di oltre 600mila euro ad Amy Stead, una 37enne a cui è stata tolta la possibilità di vivere con gioia la maternità e la nascita del suo primo figlio e che dovrà per tutta la vita avere a che fare con le traumatiche conseguenze di un parto "affrettato", di complicazioni prese alla leggera. Come riporta SkyNews, che ha intervistato la donna, dopo aver dato alla luce il bambino nel 2019 Amy ha sofferto di Ptsd, vale a dire disturbo da stress post traumatico, e stomia.

La decisione di fare causa all'ospedale non è stata semplice, ammette la 37enne, anche perché si trattava del posto dove lavorava. Dopo cinque anni di contenzioso, Amy ha ricevuto 575mila sterline, che corrispondo a circa 664mila euro

Il risarcimento, le complicazioni e la negligenza

Ci sono voluti tre anni perché Amy riuscisse a rimanere incinta, ma le conseguenze di quel parto rimarranno con lei per tutta la vita. Nel 2019 si trovava in ospedale per dare alla luce il bambino, ma qualcosa è andato storto: uno strappo così serio da lasciarla con una stomia permanente. «A quanto pare - racconta la donna - avevo un buco tra la mia vagina e il retto, ma nessuno se n'era accorto» perché l'ostetricia «aveva fretta di andarsene».

«Se avesse dedicato il giusto tempo e la giusta attenzione a quello che stava facendo - aggiunge Amy - avrebbe potuto accorgersene, farmi addormentare e riparare il tutto».

Invece, l'episodio le ha lasciato una sindrome da stress post traumatico e un anno di forti dolori: «Mi sentivo come se tutta la gioia di avere un figlio fosse stata risucchiata via». Per questo, ha deciso di fare causa all'ospedale e, dopo cinque anni, ha ricevuto un risarcimento di oltre mezzo milione di euro. 

Eppure, non si tratta di un singolo caso, di un'anomalia. In Inghilterra, i dati del 2022/2023 mostrano che i servizi relativi alla maternità costituiscono il 13% delle denunce di negligenza, più di qualsiasi altro dipartimento. Lo scorso anno il servizio sanitario nazionale ha speso 1.1 miliardo di sterline per pagare risarcimenti di questo tipo. Gli avvocati specializzati affermano che i danni sono spesso elevati a causa dell'impatto fisico e psicologico delle lesioni. 

Secondo Rachael McGrath, presidentessa della Birth Trauma Association, l'alto numero di denunce è dovuto a massicci problemi di sottofinanziamento e di personale: «Perché è più facile pagare risarcimento invece di investire? Se guardiamo il personale vediamo che si tratta di una forza lavoro stanca e ormai priva di compassione, e questo è dovuto alla mancanza di supporto, e ciò porta a traumi e a un sistema non sicuro».

Amy è sollevata dal termine del contenzioso e spera che condividere la sua esperienza possa aiutare altre mamme: «Nessuna quantità di soldi potrà mai cambiare ciò che è successo o renderlo migliore, ma certamente aiuta. Non bisognerebbe mai passare tutto ciò per avere un figlio, non è normale», dice la donna.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Maggio 2024, 15:57
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