«Ho lasciato la mia compagna, ha cambiato look per assomigliare alla mia defunta moglie ma lei ha provato a togliersi la vita. Ho sbagliato?»

Proprio quando pensava che non sarebbe mai riuscito ad avere un'altra relazione, è arrivata una persona a fargli battere il cuore, ma la nuova compagna non ha iniziato a somigliare un po' troppo alla defunta moglie...

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di Redazione Web

A volte la vita ci pone davanti a degli ostacoli particolarmente difficili da superare e nel momento in cui si pensa di essersi lasciati, dopo tanta fatica, il passato alle spalle, succede qualcosa che ci riporta indietro. In questo caso, un uomo di 35 anni racconta del suo matrimonio con Laura, la donna con cui ha avuto un figlio, «la luce della mia vita». 

Avevano entrambi 28 anni quando sua moglie ha ricevuto la brutta notizia: era affetta da una forma di tumore molto raro che le ha lasciato appena cinque mesi di vita. La morte di Laura ha avuto un impatto enorme sulla vita dell'uomo e del loro bambino, e proprio quando pensava che non sarebbe mai riuscito ad avere un'altra relazione, è arrivata una persona a fargli battere il cuore. Finché la nuova compagna non ha iniziato a somigliare un po' troppo alla defunta Laura...

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Il cambiamento improvviso

Il 35enne ha affrontato mesi di terapia insieme a suo figlio per riuscire a elaborare il lutto e ha deciso, anziché cercare una nuova relazione, di riempire il proprio tempo in maniera diversa: «Ho deciso di dedicarmi agli hobby, agli amici, a mio figlio e alla mia famiglia. Poi», continua il racconto, «poco più di un anno fa ho conosciuto Kayla a un evento di lavoro».

I due cominciano a frequentarsi e le cose vanno a gonfie vele: «È eccezionale, e molto diversa da mia moglie. La amo per la persona che è. Inizialmente non ero sicuro di voler andare avanti, ma parlando con il mio pesicologo ho deciso di impegnarmi e prendere le cose con calma. Le ho detto sin da subito che mio figlio viene prima di tutto e le ho raccontato del mio passato. Kayla è stata molto comprensiva su tutto, e dopo qualche mese le ho presentato il mio bambino, con cui è andata subito d'accordo».

L'uomo, finalmente, vede uno spiraglio di luce: «Per la prima volta dalla morte di Laura riuscivo a vedere qualcuno accanto a me, nel mio futuro». Tuttavia, quattro mesi fa c'è stata la prima avvisaglia di un problema che si è fatto sempre più grave: «Kayla sembrava un po' distante quindi le ho chiesto se qualcosa non andasse.

Lei, in lacrime, mi ha detto che le pareva la stessi trascurando e usando come rimpiazzo della mia defunta moglie. Per me è stato uno choc sentire una cosa simile. Una parte di me amerà Laura per sempre, ma non mi sembrava di aver ignorato Kayla, per cui le ho chiesto se potesse farmi qualche esempio ma lei si è chiusa in se stessa. Mi sentivo in colpa, quindi mi sono scusato per averla fatta arrabbiare e mi sono impegnato per passare ancora più tempo con lei». 

Qualche settimana dopo, Kayla prende di nascosto un paio di orecchini appartenuti a Laura, senza dirlo a nessuno, e li indossa a un matrimonio a cui era stata invitata. Quando l'uomo le chiede spiegazioni, lei inizialmente si arrabbia per l'accusa, poi si scusa. Da quel momento in poi, tuttavia, la trasformazione si è fatta sempre più evidente: «È cominciata quando si è tinta i capelli dello stesso colore di Laura, e ho cercato di non pensarci dicendomi che si trattava solo di una scelta di moda. Poi ha iniziato ad allisciarsi i capelli e a indossare vestiti molto simili a quelli che mia moglie aveva nelle foto che Kayla ha avuto modo di vedere. Si è persino fatta lo stesso piercing. Ho iniziato ad innervosirmi, ma la mia famiglia mi ha detto che ero solo nervoso perché si trattava della mia prima relazione dopo la morte di Laura e ho lasciato perdere».

La rottura e il gesto estremo

Infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: «Si è fatta un tatuaggio praticamente uguale a quello di mia moglie, con gli stessi colori e nello stesso punto del corpo. A quel punto l'ho affrontata, una settimana fa, e le ho detto tutto. Lei inizialmente ha negato, poi è scoppiata a piangere dicendo che non l'ho mai amata e che le sembrava di dover fare a gara con un fantasma, ma non mi ha mai fatto nessun esempio e per quanto io le chiedessi spiegazioni lei continuava a piangere e dire che non l'amavo, così alla fine sono sbottato e le ho detto che se non si sentiva amata allora avremmo dovuto farla finita. Ci tenevo davvero a lei, ma non mi sembrava che fosse felice e non credo che la nostra relazione fosse positiva per la sua salute mentale. 

Poi, il gesto estremo: «Quella sera ha provato a suicidarsi con delle pillole ed è viva per miracolo. Non ha parenti in vita quindi ero il suo contatto di emergenza. Mi ha scritto una lunghissima lettera in cui spiega quanto mi ama anche se io non la ricambio, e che se fosse morta forse l'avrei amata anche solo una frazione di quanto amo la mia defunta moglie. Sono disperato per ciò che è successo, mia mamma e i miei fratelli continuano a dirmi che sono stato terribile per averla spinta a fare una cosa del genere, anziché rassicurarla sul mio amore. Ora vorrebbero che le stessi vicino e che provassimo di nuovo a stare insieme, ma io non credo che la nostra relazione le faccia bene. Non ho idea di cosa fare».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Ottobre 2023, 18:46
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