Ci sono una serie di azioni e modi di fare che sono entrati a far parte della nostra cultura e di cui abbiamo, col tempo, dimenticato l'origine. E allora si risponde, semplicemente, che quella cosa va fatta perché è buona educazione o perché è sinonimo di rispetto o qualche altra frase simile che, nella realtà dei fatti, è di difficile interpretazione.
Se, in alcuni contesti, riuscissimo a mettere in dubbio ciò che finora abbiamo accettato passivamente e andassimo a ricercarne origine e significato, magari scopriremmo che quell'usanza, un tempo utile e sensata, si è fatta antiquata e di poco conto. Una situazione di questo tipo è stata descritta da Sandy, una mamma a cui è stata fatta la predica da un signore perché stava indossando un cappello da baseball in biblioteca, quando in realtà non c'è nessuna regola che lo vieta.
Il confronto tra Sandy e il signore
L'incontro (scontro) tra Sandy e l'anziano viene raccontato dalla ragazza in un video di circa un minuto e mezzo che ha scatenato poi un dibattito su due approcci educativi diversi, uno più autoritario e legato alle generazioni passate e un altro definito più "consapevole".
«Sono appena stata ripresa da un anziano signore mentre ero qui seduta in biblioteca - racconta Sandy - perché sto indossando il cappello. Mi si è avvicinato e ha detto che portarlo al chiuso è una mancanza di rispetto, allora io gli ho chiesto "cosa vuol dire, per te, essere rispettoso?"».
Per chiarire la domanda, Sandy aggiunge: «Lì c'è mio figlio di tre anni, come pensi che debba spiegargli cosa vuol dire essere rispettosi». A quel punto, l'anziano sembra sicuro della sua risposta: «Bè, vuol dire seguire le regole». La ragazza, allora, riflette: «Ovviamente non c'è nessuna regola che dice di non indossare il cappello in biblioteca, ma a lui ho semplicemente detto "Quello di cui parli tu è l'obbedienza, non il rispetto, giusto?"».
L'anziano però insiste che sono la stessa cosa e che è necessario rispettare chi ha più anni. Sandy insiste e chiede: «Cosa intendi quando dici che bisogna portare rispetto agli anziani?». Lui sembra di nuovo confuso e poi afferma: «Bè se ti dicono che è irrispettoso e di togliere il cappello, allora lo fai». Naturalmente, Sandy fa notare che ancora una volta sta descrivendo il concetto di obbedienza e ribatte: «Per me il rispetto è essere comprensiva e gentile nei confronti degli altri. Dopo di che mi sono presentata, gli ho stretto la mano e gli ho augurato una buona giornata». Poi, l'uomo si è allontanato.
Sandy conclude: «Questo è il perfetto esempio della differenza tra due diversi metodi genitoriali, un approccio autoritario e uno consapevole. Il primo confonde il rispetto con l'obbedienza e insegna a seguire le regole perché è "bene farlo", regole che spesso non sono create in base alla logica ma alle preferenze. Per questo sto insegnando a mio figlio a farsi domande e mettere in dubbio».
Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Gennaio 2024, 13:58
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