Laura Pausini, l'anteprima del World Tour a Venezia

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Non è un caso che il logo che campeggia in scena sia una clessidra attraversata dalla sua sagoma. Laura Pausini torna a raccontare la sua trentennale storia che guarda al passato, al presente e la proietta al futuro. E’ la prima promessa che fa davanti ai 5000 che in ognuna delle tre date in piazza San Marco a Venezia (stasera è l’ultima) hanno sfidato meteo avversi e acqua alta. Ma si sa che show bagnato è show fortunato. Laura Pausini parte e non si ferma, nemmeno quando durante la prima sera le consigliano di scendere dal palco, con microfoni inzuppati e strumenti da mettere in salvo, compreso il pianoforte a mezza coda inondato d'acqua. Tenace come popolo romagnolo insegna, audace e «ruspante» come si definisce una che «viene dal fango, lo stesso degli alluvionati che cantavano “Romagna mia” mentre tutto attorno c’era distruzione». Una che ha lo spirito giusto per ricostruire, per ripartire. 

Laura Pausini, dedica (commovente) ai fan sotto la pioggia a Venezia: «Siete unici, non so come abbiate fatto a resistere»

Laura Pausini in concerto a Venezia, acqua alta e pioggia torrenziale: «Andiamo avanti, siete rock» e canta a cappella

 

MESSAGGIO ALLE NUOVE GENERAZIONI

Trent’anni in cui sapere di essere stata la prima donna a fare e ad arrivare a mettere bandierine in terreni inesplorati per l’universo femminile (cantare in piazza San Marco, per esempio), le sta stretto. Per la serie, basta con queste «menate». Anche perché, «noi donne spesso non ci sentiamo adeguate, ma è il credere nel nostro istinto e nella nostra bellezza che fa la differenza. Per anni, sola donna in mezzo agli uomini, mi sono sentita non all’altezza. Dal paesello sono arrivata qui, e oggi non posso che essere orgogliosa. Di tutti quelli lì, sono rimasta io. A volte lo dimentico, dovrei ripetermelo più spesso». Il messaggio alle nuove generazioni corre spedito: «Bisogna darsi da fare, bisogna studiare, imparare ogni giorno. Avere professionalità e disciplina. Stare a casa, seduti sul divano con i premi vinti accanto, non serve a niente». L’ultimo premio che ha raccolto è stato Person of the Year 2023 dalla Latin Recording Academy, ma nella teca tiene un Grammy Award, quattro Latin Grammy, un Golden Globe, la nomination agli Oscar, con 75 milioni di dischi venduti.

SHOW TRIPARTITO

Due le anteprime del world tour. Dopo quella in Italia con il tris di date veneziane -  il cui incasso sarà devoluto per l’alluvione in Emilia Romagna ai tre comuni cui è legata, Solarolo, Castelbolognese e Faenza - Pausini si esibirà a Plaza de España a Siviglia (21 e 22 luglio). Uno show che funziona e che ha una circolarità tematica e drammaturgica che gli conferisce un senso. Non c'è solo la musica, non ci sono solo le canzoni, non c'è solo la sua voce. Ci sono delle idee dietro. Con i tre colori che confinano le singole scene, il rosso, il blu e il verde, la Pausini prende per mano lo spettatore e lo conduce in un viaggio. Parte dal passato, vestita Valentino, con ballad classiche che accendono lo show. “La Solitudine” (gli arrangiamenti ricordano quelli riscritti dal maestro Morricone), “Strani amori”, “Incancellabile”, “E ritorno da te”, “Vivimi”, “Tra te e il mare” (che a Venezia modifica, adattando simpaticamente il testo, laguna al posto di mare).

Arriva al presente indossando un abito di Zuhair Murad, con la contemporaneità di “Un buon inizio”, “Io canto”, E’ un’emergenza d’amore”. E, dopo due ore di musica, coreografie e giochi di luce, chiude proiettandosi al futuro. Questa volta l’abito è verde Versace e le canzoni “Scatola”, Simili”, “Il primo passo sulla luna” e arrangiamenti spinti al pop elettronico dance. «Ho puntato al tempo perché ci penso  continuamente - aveva spiegato all'Hotel Baglioni, a due passi dal varco palco, prima raggiungere piazza San Marco - Voglio imparare dal passato, sono consapevole del presente che certe volte mi sballa, ma sono sicura di volere vedere quello che c’è avanti». 

Uno show tripartito, ideato insieme a Luca Tommassini («l'ha lavorato di notte, tra una pausa e l'altra da Fiorello a Viva Rai2!)  e a Fabio Novembre, con 31 canzoni, di cui una decina distribuite all’interno dei medley. Una divisione in atti senza un filo cronologico, seppure è lo spazio tempo a circoscrivere un copione che non tralascia di portare in scena temi recenti, discussi e attuali. L’ambiente, la maternità, i diritti umani, «temi che per un artista devono essere visti come un dovere solo se sente davvero di doverli affrontare. Io, per esempio, non tratto argomenti politici, lo si sa, perché per scelta non mi voglio schierare. Quello che ho il coraggio di dire a mia figlia è quello che ho il coraggio di spiegare in pubblico». Come il tema della violenza sulle donne che risulta il momento più commovente dello spettacolo. “Io sì (seen)”, colonna sonora del film “La vita davanti a sé”, diventa il brano scelto per fare da cornice a 20 performer che metaforicamente indossano boccioli di rose e che insieme alla Pausini ricordano il gesto del Signal for help per chiedere aiuto. «Ci sono troppe donne rovinate come Michelle (la ragazza romana uccisa nel quartiere di Primavalle) e Giulia (accoltellata al settimo mese di gravidanza dal fidanzato). E’ una vergogna. Siate forti e denunciate. Chiedete aiuto e fatelo subito».

IL DILUVIO DELLA DATA UNO

Professionalità e disciplina di un'artista si vedono nelle situazioni avverse. A metà concerto della prima sera, il diluvio. Come fu a San Siro nel 2007, quando erano in 70mila sotto la pioggia. Come fu a Taormina nel 2014. Sdrammatizza e continua, cantando a cappella, da sola, senza strumentisti. «Quando sono bagnata canto meglio», urla ironica e allusiva, mentre acqua alta, tuoni, fulmini si abbattevano su piazza San Marco. «Non potete capire cosa sento io in cuffia (in tilt il circuito acustico, ndr)... sembra di essere a un concerto di Marylin Manson». Il pubblico resta lì, sotto l'acqua, con lei che canta al cielo di smetterla. «Andiamo avanti, perché voi siete qui e siete più rock di tutti». A dicembre partirà sempre dall’Italia il tour del live nei palasport, per proseguire in Europa, America Latina e Stati Uniti. Mentre il nuovo disco è in lavorazione. E mentre una eventuale direzione artistica di Sanremo sembra essere lontana anni luce. 

 


Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Luglio 2023, 10:36
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