F1, Verstappen da record: il figlio d'arte
conquista il Gp di Spagna a 18 anni

F1, Verstappen da record: il figlio d'arte conquista il Gp di Spagna a 18 anni

di Piergiorgio Bruni
Max Verstappen non poteva che salire su quel podio. E non sul gradino basso, ma direttamente in cima, dove si respira aria freschissima e il cielo è maledettamente azzurro. Diciotto anni e 228 giorni, tanto è bastato al talento olandese per diventare il più giovane vincitore di un gran premio di F1, ieri a Barcellona.

La freddezza con cui ha tenuto botta agli attacchi di Raikkonen, per oltre 20 giri, dimostrano un talento cristallino. La Red Bull c’ha creduto, la Ferrari lo aveva in pugno e se l’è fatto sfuggire due anni fa. Due settimane fa la svolta: dal sedile della Toro Rosso a quello della Red Bull, al posto di Kvyat retrocesso. Un salto nel vuoto per tanti, ma non per Max. Per uno che, forse, ha nel suo Dna il motivo del suo grande talento: papà Jos ha corso in F1 e fu primo olandese sul podio, mentre mamma Sophie volava nei kart.

Il regalo, inaspettato, arriva dopo poche curve. Sul rettilineo, quando un contatto fratricida fra Hamilton e Rosberg, mette in fuorigioco le Mercedes e spiana la strada a Verstappen. Seconda e terza posizione per Raikkonen e Vettel, sempre più impantanati in un inizio di stagione inadeguato rispetto alle attese sbandierate e agognate. Deficitari i numeri rispetto a quelli dell'annata scorsa: alla quinta gara del 2015, le Rosse avevano +23 punti (132 a 109) ed erano riuscite a conquistare un successo, un piazzamento d'onore e tre terzi posti. «Non è male spiega il presidente della Rossa, Marchionne avere due piloti sul podio, è importante. Dobbiamo migliorare di molto la vettura, perché adesso abbiamo 2 gare impegnative, Montecarlo e poi il Canada e tutti i miglioramenti che dobbiamo apportare alla macchina, bisogna farli velocemente. Il titolo? Sì, ovviamente e oggi (ieri, ndr) ha aiutato molto».

Seccato, Raikkonen: «Sono molto deluso perché ero vicino alla vittoria, ma non sono riuscito a sorpassare Verstappen. Ci ho provato e riprovato, ma non è stato abbastanza. Mi prendo il risultato, dobbiamo guardare avanti, anche se non è quello che vogliamo. Verstappen è un bravo pilota e ora è in un buon team, ho corso anche contro suo padre: fa un po' paura dirlo, ma è così». Scuro Vettel: «È stata una gara molto interessante dice il tedesco abbiamo provato a fare qualcosa di diverso per stare davanti, la Red Bull ha cercato di copiarci con la macchina che era in testa ma sia per me sia per Ricciardo la strategia a 3 soste non si è rivelata la migliore».

Qualche bacchettata, invece, arriva dal team principal Arrivabene: «La doppietta doveva essere un'altra, quella vera. Però, abbiamo notato che ci sono state le stesse debolezze di sabato nelle curve lente. Nonostante fossimo i più veloci, non si riusciva a passare. Detto questo, andiamo avanti, il campionato è lungo, bisogna concentrarsi, non tanto sui podi, ma sugli errori che si sono fatti e vedere di migliorare».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Maggio 2016, 08:56
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