Sulla sua pagine Facebook c'è una «sudamericana che balla col sedere di fuori», questo perché Sabina Guzzanti è una «polla», non certo perché tema le censure. E lei è una che ne sa qualcosa, ne ha parlato in un'intervista al Corriere della Sera in cui spiega anche il rapporto con la Rai, dove manca da vent'anni: «Non è una questione di Rai o non Rai. Io voglio andare là dove mi fanno dire quello che penso, ma senza estremismi da nessuna delle due parti».
La prima censura
«Prima apparizione televisiva, 1987, Proffimamente non stop, programma di Enzo Trapani su Rai 1. Compaio io vestita da suora. Segata subito, immediatamente», racconta la Guzzanti a proposito della censura. Poi passò a Matrioska, su Italia 1. C'era Moana Pozzi nuda in seconda serata: «Mi guarò dall'alto in basso come si guarda una nullità», ricorda.
Le imitazioni
Il televisore in casa non ce l'ha («lo trovo un brutto oggetto»), è vicina ai 60 anni ma i video delle sue imitazioni storiche oggi vengono guardati in rete anche da chi all'epoca non era ancora nato. Ma ecco come sono nate: «Io le imitazioni in passato le ho fatte perché dovevo lavorare, mica sono stata sempre convinta di saperle fare. Tutto cominciò con Rita Levi Montalcini. Ero in cucina, la sentii alla tv e cominciai a fare la sua voce. Il mio compagno di allora arrivò con gli occhi spalancati e disse: “Ma sei uguale”. E così cominciai». Mentre lei ride per Checco Zalone (e per il fratello).
I fratelli comici
Corrado, Sabina e Caterina. Tre fratelli comici, ma non per caso: «una reazione alla sofferenza» per una «infanzia complessa».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Maggio 2023, 09:11
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