Elena Radonicich: «Mi butto a capofitto nei misteri dietro La porta rossa»

Elena Radonicich: «Mi butto a capofitto nei misteri dietro La porta rossa»

di Alessandra De Tommasi

Un punto di svolta senza ritorno: la terza e ultima stagione de “La porta rossa” (realizzata da Rai Fiction e Garbo Produzioni e in onda stasera su Rai2) lascia con il fiato sospeso e moltiplica gli enigmi per i suoi protagonisti. Tra loro Stella, a cui presta il volto Elena Radonicich – di recente protagonista de “Il grande gioco” (su Sky e NOW): scomparsa alla fine del capitolo precedente, è alle prese con nuove sfide.


È pronta a chiudere questa lunga tappa della sua carriera?
«Vivo gli addii in anticipo, così quando arriva il momento della separazione sono preparata. Mi è successo anche con la gita del quarto liceo: è stata più traumatica di quella del quinto perché mi ha fatto rendere conto che le superiori stavano finendo e mi ha portato un po’ di sconforto».


Dove si trova Stella?
«Nella prima puntata non sappiamo dove sia, ma solo che si è allontanata: il suo è uno dei misteri di questo ciclo di episodi. Posso solo dire che continuerà a influenzare il commissario Paoletto (Gaetano Bruno), ma a distanza da Trieste. Un bel cambiamento, in cui mi sono buttata a capofitto».


Cosa la attrae di questi personaggi femminili?
«Una complessità che li svincoli dall’essere funzionali a qualcun altro in scena.

In questo mestiere l’arma più potente è la scelta, la libertà di abbracciare ruoli di un certo spessore e io, poi, amo una forma di attorialità d’autore, che parte dal copione ma porta l’interprete a entrare in modo diretto nella creazione di un personaggio. Solo così si evita la trappola della bidimensionalità: non siamo marionette, ma artisti».


Cosa si augura per il futuro?
«Di continuare a scoprire tutti quei desideri che non sapevo di avere. Io non cerco mai di essere dove non sono, mi concentro su quello che faccio anche se mi auguro di raccontare sempre storie che mi rendano migliore».


La sua descrizione su Instagram dice: “Non seguitemi, mi sono persa anch’io”. Cosa vuol dire?
«L’ho letta sulla maglietta di un sub, che non sapeva dove stesse andando, eppure aveva uno stuolo di persone dietro di sé. Mi ha fatto ridere: molti se la menano senza sapere un tubo e l’idea stessa di seguire qualcuno è bizzarra».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Gennaio 2023, 12:38
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