Chiara Civello, la cantautrice italiana bloccata dal coronavirus in Brasile: «Viaggio con la mente grazie ai miei streaming»

Chiara Civello, la cantautrice italiana bloccata dal coronavirus in Brasile: «Viaggio con la mente grazie ai miei streaming»
«Sono bloccata qui a Rio. Non esco di casa, anche se la gente qui va ancora in giro per le strade e sulle spiagge. Mi dedico alle mie letture e alla musica, quella live dei miei streaming e quella da realizzare per i miei nuovi dischi». L'esilio forzato in Brasile causa coronavirus non ha fermato Chiara Civello, la cantautrice italiana più cosmopolita, che anche dalle mura domestiche ha voluto far arrivare la sua musica al pubblico.

Com'è nata l'idea del concerto in streaming del 13 marzo?
«Avrei dovuto esibirmi proprio in Cina, a Shangai e Pechino. Una volta annullati i concerti a causa dell'emergenza sanitaria, ho sentito la necessità di dimostrare il mio affetto al popolo cinese (e non solo) organizzando un live streaming per il sito del Blue Note China. Mi ha ripreso una piccola troupe, tutta rigorosamente igienizzata e a distanza. Una bella esperienza».

Ne farà altri?
«Spero proprio di sì, magari in orari più adatti al pubblico italiano. Con distribuzione sui miei canali social e con tutte le precauzioni del caso. Si può viaggiare con la musica e con la mente anche stando fermi a casa».

Com'è la situazione lì in Brasile?
«Qui finora c'erano stati non più di 200 contagi. La gente continuava a vivere come sempre: i brasiliani sono allegri e gioviali, fanno fatica a comprendere la necessità di isolarsi. Ora però chiudono le scuole per 15 giorni. Spero che si sensibilizzino presto: bisogna stare a casa».

In tempi di isolamento, la musica pare l'unica forma di aggregazione sociale: le piace l'idea dei flash-mob con le canzoni sul balcone?
«Moltissimo. È una splendida idea. Stare lontana dall'Italia in un momento così mi rende triste, però ci sono modi per restare uniti anche con gli oceani di mezzo, e la musica è uno di questi».

Quando l'emergenza sarà finita tornerà a fare concerti dal vivo?
«Certo. Avevo in programma dei live con Rita Marcotulli e un violoncellista, poi un tour estivo con un gruppo di samba di sole donne, Samba que elas querem, per la prima volta in Europa».

Prossimi dischi in studio?
«Ho tre progetti in lavorazione. Il primo è un omaggio al ponte musicale tra Brasile e Italia, dagli anni 50 a oggi, da La banda di Mina, che era di Chico Buarque, a Canzone per te di Roberto Carlos e Sergio Endrigo, fino ai giorni d'oggi. Il produttore è Nelson Motta, quello che ha tradotto E poi che fa di Pino Daniele in Bem que se quis, prima hit di Marisa Monte».

Anche lei ne sa qualcosa, avendo collaborato con Buarque e Gil, e avendo sempre cercato di unire bossa nova e canzone italiana... E gli altri due album?
«Farò un disco insieme a Marc Collin dei Nouvelle Vague, che ha già prodotto il mio Eclipse. Sarà una raccolta di chanson francesi, e uscirà presto. Il terzo album, invece, tutto prodotto da me, sarà in trio con Yuka Honda (ex-Cibo Matto) e Jim Campilongo, uno straordinario chitarrista country-jazz-rock, con scelte molto ardite, tra elettronica e melodia. Includerà anche la colonna sonora che ho scritto per la serie Rai Illuminate».

Insomma, resta internazional-popolare?
«Eh sì, ormai è la mia missione, no?».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Marzo 2020, 21:44
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