Amendola, Argentero e Ferrara a Leggo per 'Il permesso': "Un western moderno" -Guarda

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di Emiliana Costa
«Il problema della vita sul set? I cestini del pranzo, in genere sono immangiabili. Questa volta, però, venivano dal mio ristorante e ci siamo abbuffati. Tutti tranne Luca Argentero, che era a stecchetto per la parte. Arrivava con la giacchetta di scena, con in mano un sedano. A volte una carota».

A raccontare il curioso aneddoto è Claudio Amendola, nelle sale da ieri con Il permesso – 48 ore fuori, una pellicola noir di cui è regista, co-sceneggiatore e interprete. A quattro anni dalla sua prima prova di regia con La mossa del pinguino, l’artista romano torna dietro la macchina da presa per raccontare la storia di 4 detenuti con due giorni di libertà, vissuti in bilico tra vendetta e redenzione.

«È una bella trama che mi piace definire western – spiega Amendola, che ieri con Luca Argentero e Giacomo Ferrara, protagonisti del film, è stato direttore per un giorno a Leggo - Il mio personaggio e quello di Luca vanno incontro fieri al loro destino. Un po’ come facevano gli eroi della tragedia greca, schiacciati dall’ananke, il fato». Sullo schermo, la storia di Luigi (Amendola), un ex-cattivo che nelle 48 ore di libertà cerca l’espiazione tentando di tirare fuori dai guai il figlio.

Poi c’è Donato (Argentero), un pugile ombroso che si lancia in difesa della moglie in pericolo. Giacomo Ferrara è Angelo, in prigione dopo una rapina. La sua storia si intreccia con quella di Rossana (Valentina Bellè), una giovane della Roma bene, in carcere per droga. «Per interpretare il mio personaggio – racconta Argentero – ho perso 8 chili. Amendola mi aveva chiesto di rappresentare con la condizione fisica uno stato d’animo. Ma ora sono tornato a mangiare, non si può vivere di bresaola».

Il permesso è, dunque, una pellicola di genere, con un’attenzione particolare ai sentimenti. «I miei registi di riferimento – conclude Amendola – sono quelli degli anni 80-90, da Marco Risi a Ricky Tognazzi. Mi ispiro anche ai grandi film doppiati da mio padre».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 31 Marzo 2017, 16:01
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