Giubileo, Gabrielli: "Allerta resta massima
ma venire a Roma non è insidioso"
di Franco Gabrielli
Per superare positivamente la sfida del terrorismo internazionale è indispensabile, piuttosto, che ciascuno di noi agisca lucidamente e con razionalità, senza lasciarsi travolgere dal turbamento emotivo che, comprensibilmente, accadimenti quali quelli avvenuti in Francia possono indurre. Naturalmente, è indispensabile che coloro ai quali spetta il compito di proteggere diano il massimo impegno.
Sotto questo punto di vista, le Autorità nazionali e locali chiamate ad assicurare la cornice di sicurezza dell'evento stanno assolvendo, con assoluta professionalità, ad uno sforzo intenso che, peraltro, costituirà l'occasione anche per dotare la città di alcune misure che permarranno anche dopo la conclusione del Giubileo, come il numero unico di emergenza (112). È inutile nascondere, naturalmente, come l'Evento Giubilare cada in un periodo particolarmente delicato per la Capitale, provata dallo sconquasso determinato dalla scoperta di un sistema di malaffare che ha minato gravemente la fiducia nelle Istituzioni.
Di sicuro, l'afflusso dei pellegrini imporrà un'ulteriore sacrificio che i cittadini romani, ne sono certo, sapranno sopportare in una città che, al di là del Giubileo, vive già una condizione di straordinaria ordinarietà. A coloro i quali per devozione o per curiosità, giungeranno a Roma in questi mesi voglio porgere un caloroso benvenuto.
A tutti, poi, residenti, pellegrini e turisti, rivolgo un invito: siate vigili, pretendete da coloro i quali hanno il compito di assicurare la vostra sicurezza che essi facciano quanto doveroso ma continuate a vivere la vostra vita con normalità, pur consapevoli della serietà del momento.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Dicembre 2015, 08:10
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