Imita Spider-Man ma cade dall'albero e si rompe un braccio: da Cagliari al Vietnam la protesi stampata in 3D firmata dai calciatori rossoblù

Lunedì 19 Febbraio 2024, 15:49
Imita Spider-Man ma cade dall'albero e si rompe un braccio: da Cagliari al Vietnam la protesi stampata in 3D firmata dai calciatori rossoblù
di Redazione web
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Imitare il proprio eroe per gioco, chi non l'ha fatto? Chung, ragazzino di 14 anni di Bien Hoa, in Vietnam, è caduto da un albero dopo essersi arrampicato per emulare il suo personaggio dei fumetti preferito, l'Uomo ragno. L'impatto con il suolo è stato devastante: il ragazzino ha perso l'uso completo del braccio sinistro. La sua storia è giunta in Italia tramite la voce di una volontaria che presta servizio in Vietnam tramite un'associazione. Grazie all'officina "Fab Lab" di Cagliari, alla onlus "E-ducare" e a un team di ingegneri esperti, Chung ha ricevuto dalla Sardegna una protesi stampata in 3D e autografata dai calciatori del Cagliari. Il prossimo passo? Fornirgli un intervento chirurgico.


La protesi

Dalla Sardegna al Vientnam è arrivato un aiuto: una protesi speciale prodotta dal "FabLab" di Cagliari e autografata dai giocatori rossoblù allenati da Claudio Ranieri. Chung nel suo Paese frequenta la scuola informale, supportata dalla onlus "E-ducare", un rifugio per bimbi che altrimenti non avrebbero accesso all'istruzione. La sua storia, anticipata dal quotidiano l'Unione Sarda, ha attirato l'attenzione di una ragazza, Marta Spiga, di Cagliari, professione digital marketing manager, nel tempo libero volontaria di "E-ducare", impegnata in Vietnam. Dopo aver visto la tristezza negli occhi di Chung, il disagio provato dal ragazzo per via della sua condizione, ha voluto fare qualcosa.

Tornata in Sardegna, ha raccontato la storia, suscitando l'interesse di Francesca Mereu, architetta, referente in Sardegna dell'Associazione Faberaus e manager di FabLab Cagliari. Da lì l'idea di creare dei tutori ortopedici che potessero fare proprio al caso del ragazzo. La creazione dei due prototipi è stata resa possibile grazie alla collaborazione con alcuni ingegneri e volontari del FabLab, e all'utilizzo di stampanti 3D. Valeria Setzu, specialista in ortopedia e traumatologia all'ospedale San Michele e al Microcitemico di Cagliari, ha poi contribuito a garantire che i tutori ortopedici non solo possedessero un valore estetico, ma anche una precisa funzione pratica. La dottoressa è stata coinvolta grazie all'intervento di Eleonora Galia, presidente dell'associazione "Il Sogno di Giulia Zedda", che si occupa di aiutare bambini provenienti da situazioni economiche e sociali difficili.

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