Alviero Martini, commissariata l'azienda di alta moda: «Borse e accessori prodotti in Cina da lavoratori sfruttati, in nero e clandestini»

Mercoledì 17 Gennaio 2024, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 13:18
Alviero Martini, commissariata l'azienda di alta moda: «Borse e accessori prodotti in Cina da lavoratori sfruttati, in nero e clandestini»
di Redazione web
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In riferimento all’articolo dal titolo “Alviero Martini, commissariata l'azienda di alta moda: «Borse e accessori prodotti in Cina da lavoratori sfruttati, in nero e clandestini»”, pubblicato in data 17.1.2024 si precisa, nello specifico, che:

- Le attività illecite oggetto delle indagini della Procura non sono state commesse da Alviero Martini S.p.A. né da soggetti appartenenti alla sua rete autorizzata di fornitori. Il riportato ricorso a “laboratori cinesi” è imputabile esclusivamente a sub-fornitori non autorizzati, illegittimamente inseriti nella filiera produttiva, in violazione dell’espresso e specifico divieto che la Società impone a tutti i propri fornitori. Dalle indagini della procura è emerso che due dei fornitori della Società sono ricorsi a sub-fornitori non autorizzati. Di detta circostanza la Società non era al corrente e sta adottando gli opportuni provvedimenti.

- La Alviero Martini S.p.A. non è soggetta ad alcun commissariamento, termine che implicherebbe la sottoposizione della Società a gestione commissariale in sostituzione degli organi attualmente preposti all’amministrazione, in quanto eventualmente giudicati non idonei. Si significa, al contrario, che non solo la Società e i suoi organi amministrativi non sono in alcun modo indagati per le incresciose condotte appurate dalla Procura di Milano, ma gli stessi continuano ad operare in piena autonomia, salvo l’affiancamento da parte di due Amministratori Giudiziari, incaricati di supportarli nella sola attività di monitoraggio della filiera produttiva.

- La Alviero Martini S.p.A. non ha tratto alcun profitto dalla commissione degli illeciti riscontrati dalla Procura. La Alviero Martini S.p.A. ha pagato i propri fornitori diretti, incaricati della façon dei prodotti, secondo prezzi di mercato e non ha pertanto tratto alcun profitto dai ricarichi effettuati dagli altri soggetti appartenenti alla catena di produzione non autorizzata mediante illecito sfruttamento del lavoro. I prezzi a cui “i prodotti uscivano dagli opifici cinesi” riportati dalla stampa sono di gran lunga inferiori a quelli pagati dalla Alviero Martini S.p.A., a seguito della catena di rincari, ai propri fornitori autorizzati. I costi in questione, tra l’altro, costituiscono solo una delle voci di costo necessarie per la realizzazione del prodotto finale fino alla immissione in commercio, cui vanno aggiunte, tra l’altro, quelle per l’acquisto e le lavorazioni delle materie prime e degli accessori- come pellami, tessuti, accessori metallici - e altre innumerevoli voci accessorie quali, a titolo esemplificativo, trasporto, packaging, etichettatura, ecc.

Avv. Marzia Scura

Guai in vista per la Alviero Martini S.p.A.. La Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l'amministrazione giudiziaria, in un'inchiesta dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del pm Paolo Storari, per l'azienda dell'alta moda specializzata in borse ed accessori, «ritenuta incapace di prevenire e arginare fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito del ciclo produttivo». Sarebbero stati massimizzati i profitti usando «opifici cinesi» e «facendo ricorso a manovalanza 'in nero' e clandestina».

La casa di moda non avrebbe mai effettuato ispezioni o audit sulla filiera produttiva per appurare le reali condizioni lavorative o le capacità tecniche delle aziende appaltatrici tanto da agevolare colposamente soggetti raggiunti da corposi elementi probatori per caporalato. In questo contesto, è stato accertato che la casa di moda affidi, mediante contratto di appalto con divieto di sub-appalto senza preventiva autorizzazione, l'intera produzione a società terze, con completa esternalizzazione dei processi produttivi.

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