Coronavirus, Francesca la scienziata precaria che ha isolato il virus: «Ma adesso sarà stabilizzata»
di Mauro Evangelisti
Coronavirus, le scienziate italiane che hanno isolato il virus: «L'avevamo già fatto con Ebola e Zika»
Malgrado la giovane età, lavora già da 4 anni nel laboratorio dell'Istituto Spallanzani e in passato è stata anche in Sierra Leone (nel laboratorio installato presso il Princess Christian Maternity Hospital di Freetown, la capitale del paese africano), per studiare l'Ebola, tanto che la sua biografia ribadisce la sua esperienza in merito a questo virus. Formalmente allo Spallanzani ha un contratto di collaborazione nel laboratorio di Virologia e Biosicurezza. E suona un po' stonato, tenendo conto del livello di preparazione e risultati ottenuti con le sue ricerche, insieme alla dottoressa Castilletti, nel laboratorio guidato da un'altra donna in prima linea, Maria Capobianchi, campana di 67 anni. La sanità laziale per anni ha viaggiato con il freno tirato a causa del commissariamento e del maxi debito ma per fortuna di recente è stato concluso il percorso di risanamento, si sono ampliati i varchi per le assunzioni. E ieri è stato possibile precisare che la giovane ricercatrice molisana che ha contribuito a un lavoro di cui si sta parlando in tutto il mondo è sì precaria, ma presto sarà stabilizzata. Ti immagini una scienziata seriosa, e in effetti ieri nelle foto di rito con i rappresentanti delle istituzioni appariva emozionata, e invece basta spulciare nella sua pagina Facebook per leggere la storia di una ragazza come tante: la pallavolo, i viaggi, la musica, il cinema. Poi, certo, a guardare bene qualcosa di straordinario c'è: le foto della Sierra Leone dove non è andata in ferie ma a studiare l'Ebola, quella con tuta e mascherine isolanti da usare per proteggersi nei laboratori dove dà la caccia ai virus. E di sicuro sotto la mascherina sta sorridendo.
M. Ev.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Febbraio 2020, 15:02
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