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Il 26 gennaio, dunque, viene considerato il "giorno 0" ed è altamente probabile che ci fossero già i primi 46 casi di Covid19 a Milano, 543 in tutta la Lombardia, secondo Il Corriere, che riporta anche i grafici dell'analisi della task force della Regione Lombardia. L'analisi è contenuta in un grafico che analizza la "distribuzione della curva di inizio dei sintomi per i casi positivi".
I tamponi per la ricerca del coronavirus iniziano a registrare casi positivi dal 21 febbraio, quando in Italia si realizza che l'epidemia è arrivata. Se si guarda dunque al progressivo aumento dei contagiati, la curva comincia a salire appunto dal 21 febbraio e s'impenna fino ai 74.348 infettati in Lombardia al 28 aprile.
Mano a mano che i pazienti positivi sono stati scoperti e certificati con i tamponi, è stato chiesto loro quando avessero avuto primi sintomi e il fatto che i tecnici della Regione Lombardia collochino proprio in quel singolo giorno l'inizio dei sintomi per un numero di pazienti molto alto rispetto alle tre settimane successive è probabilmente frutto di un arrotondamento. «Per tutti i pazienti certificati Covid-positivi a fine febbraio e che, nella loro memoria, collocavano l'inizio dei sintomi molto indietro nel tempo, sarebbe stata identificata quella data come termine massimo oltre il quale non era possibile retrocedere i primi sintomi», conclude Il Corriere.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Aprile 2020, 14:49
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