Famiglia di una giornalista assediata in casa dalla baby gang: «Le mie figlie terrorizzate, noi costretti a fuggire»

Famiglia di una giornalista assediata in casa dalla baby gang: «Le mie figlie terrorizzate, noi costretti a fuggire»

di Emilio Orlando

«Entriamo e ti bruciamo casa». Una minaccia che ha preceduto lo sfondamento della porta d’ingresso, con tanto di martello e cacciavite, dell’abitazione di una giornalista che vive a Settecamini. A capo del gruppo di cinque ragazzi, alcuni dei quali con precedenti penali, due adulti che li fomentavano a suon di urla e parolacce indirizzate alla giornalista che, terrorizzata, sperava di uscire dall’incubo insieme al marito e alle figlie. 
“Motivo” della spedizione punitiva, un rimprovero che il marito aveva rivolto alla comitiva di cinque ragazzi che sono soliti bivaccare, ubriacandosi e smerciando sostanze stupefacenti, nell’androne condominiale. La situazione non è degenerata ulteriormente grazie all’arrivo di tre “gazzelle” dei Carabinieri inviate dalla centrale operativa della compagnia di Tivoli, che poi hanno fermato il gruppo.

Roma choc, giornalista aggredita da cinque ragazzi: «Ti bruciamo casa». Minacce anche alle figlie

 

LA TESTIMONIANZA. 

Aggredita in casa a Settecamini, insieme al marito e alle figlie da una gang di cinque ragazzi e due adulti. È una giornalista, ma la vicenda l’ha scossa. 
Quanto è durata l’aggressione? 
«Sono stati minuti interminabili.

Abbiamo avuto paura, non saprei neppure descrivere il senso di impotenza provato di fronte a quelle persone. Erano letteralmente indemoniati. Prima i calci poi le martellate, sembrava che il muro stesse crollando da li a poco. Le mie figlie e mio marito erano terrorizzati, sentivamo urlare quelli del branco con parolacce, e frasi minacciose». 


Cosa dicevano? 
«”Entriamo e vi bruciamo casa”. Questa è stata la minaccia più atroce». 


Perché tanta violenza? 
«Mio marito aveva rimproverato quelle persone più volte, bivaccano nell’androne condominiale e la sera si ubriacano disturbando la quiete delle tre palazzine che affacciano sul cortile. Per la paura, siamo stati costretti a dormire altrove. Fuori dalla nostra casa. Ma è mai possibile vivere così?». 


Settecamini sembrava una zona tranquilla, ora invece come la definirebbe? 
«Negli ultimi tempi l’insicurezza è diffusa. Hanno chiuso la stazione dei carabinieri e il commissariato della Polizia di zona è lontano rispetto alla parte urbana dove c’è la nostra abitazione. Oramai questo è territorio come tanti altri, con pochi controlli da parte delle forze dell’ordine, dove il degrado e l’illegalità oramai regnano sovrani».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Giugno 2022, 08:16
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