Grande Maxxi, il museo romano presenta il suo ampliamento all'insegna della sostenibilità

L'annuncio del sindaco Gualtieri: Roma Capitale entrerà a far parte della Fondazione Maxxi

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Il futuro del Maxxi è grande, green, tecnologico e inclusivo. Un nuovo edificio, un'area verde, tanti spazi in più mentre anche il museo progettato da Zara Hadid diventa sostenibile. A Roma a dieci anni dalla sua inaugurazione il Museo delle arti e delle architetture del XXI secolo diventa Grande. Alla presenza dei ministri Enrico Giovannini, Lorenzo Guerini e Dario Franceschini, del presidente della regione Nicola Zingaretti e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la presidente Giovanna Melandri presenta il progetto finanziato con 15 milioni di euro dei 200 annunciati ieri da Franceschini per i cantieri della cultura.

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«E una sfida - dice Melandri - un atto di rivoluzione». Accanto a lei il ministro Franceschini approva. Anche lui parla di sfida. «Una grande sfida per il futuro che realizzeremo nei tempi giusti». Durante la presentazione  del progetto «Grande Maxxi» Gualtieri annuncia che Roma Capitale entrerà a far parte della Fondazione Maxxi. «Mi sembrava doveroso e utile di rafforzare la collaborazione con questo Polo di eccellenza - spiega Gualtieri - nel momento in cui ci sentiamo tifosi di questo progetto candidato a diventare un polo di eccellenza di innovazione, arte, scienza e rigenerazione urbana, intesa in senso ampio».

 

Il progetto prevede in particolare la realizzazione di un Maxxi Hub, ovvero un nuovo edificio sostenibile e multifunzionale che sorgerà in un'area che si affaccia su via Masaccio, adiacente a piazza Alighiero Boetti cui sarà collegato. Il nuovo edificio avrà un tetto green praticabile anch'esso accessibile dalla piazza e anche un parcheggio interrato.

A questo si aggiungerà quella che viene definita «Maxxi green», un'area di verde attrezzato, produttivo e fruibile dal pubblico. All'interno del Maxxi Hub è prevista la realizzazione di un un polo di ricerca e di sviluppo nel mondo dell'arte e dell'architettura (Innovation hub), nonché un centro per il restauro del contemporaneo.

Le altre novità previste dal progetto sono poi la conversione energetica dell'edificio di Zaha Hadid con l'obiettivo di raggiungere la «carbon neutrality», l'abbattimento delle barriere fisiche e sensoriali e un upgrade digitale, la creazione di nuovi depositi tecnologici e aperti al pubblico e la trasformazione dei depositi esistenti. I costi complessivi del progetto, illustra per il Maxxi il segretario generale della Fondazione Pietro Barrera, saranno di 42 milioni di euro, 37,5 dei quali già individuati. Il cronoprogramma prevede che la realizzazione venga ultimata in cinque anni entro il 2026. All'interno del 37,5 milioni già disponibili ci sono i 15 milioni annunciati ieri dopo l'ok della Conferenza Stato Regioni dal piano strategico del Mic.

Altri 20 milioni arrivano invece dal fondo Mims per gli interventi infrastrutturali di conservazione, manutenzione, riqualificazione, restauro e valorizzazione dei beni culturali, altri 2,5 milioni di euro, infine, arrivano dal Pnrr. Il progetto di fattibilità è stato fatto dal Maxxi, con risorse proprie, durante i due anni di pandemia. I costi di gestione per la fondazione Maxxi, una volta realizzato il progetto, saranno intorno ai 500 mila euro l'anno (per guardiania, consumi energetici, manutenzione ecc). L'obiettivo è di compensarli con i ricavi derivanti dalle attività di formazione, ricerca, erogazione di servizi. Dopo la pandemia il museo guidato da Giovanna Melandri sta vivendo un periodo particolarmente felice: nel 2021, anticipa la presidente, «abbiamo avuto incassi superiori a quelli del 2019». Il mese di gennaio 2022, aggiunge Barrera, «è stato migliore gennaio di sempre». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Febbraio 2022, 17:24
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