Malagrotta, aria d'inferno: allarme nube tossica. I rifiuti? Altrove, a spese del Comune

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di Lorena Loiacono

Continuava a uscire fumo, anche ieri, da quei capannoni: nero, spaventoso. Il fumo che sta facendo tremare i residenti della zona di Malagrotta, per il rischio di diossina nell'aria. Al lavoro, ancora ieri, c'erano circa 50 vigili del fuoco per spegnere le fiamme che, all'interno dei capannoni, continuavano a bruciare: una corsa contro il tempo per cercare di fermare quello che si teme sia un enorme disastro ambientale. A prendere fuoco, come hanno spiegato i vigili del fuoco, sono stati i rifiuti solidi urbani: tonnellate di rifiuti.


ZONA ROSSA
Quindi fino a ieri sera i vigili del fuoco lavoravano per far entrare più acqua possibile tra i rifiuti: un'operazione molto lunga e delicata. Tra le misure di sicurezza ci sono finiti le scuole, i centri estivi e sportivi rimasti chiusi e 500 dipendenti della Pisana in ferie. Intanto i tecnici dell'Arpa sono al lavoro per verificare la qualità dell'aria e non solo: oltre alle centraline posizionate a Malagrotta e a Fiumicino, i cui dati saranno disponibili domani, stanno facendo dei campionamenti dei suoli e delle acque, nel frattempo è al lavoro anche l'istituto zooprofilattico che sta analizzando gli alimenti e le colture.


LE ALTERNATIVE
Per ora si cerca di non creare allarmismi e ieri il sindaco Gualtieri, intervenuto in Aula Giulio Cesare, ha assicurato: «Dai primi dati forniti dall'Arpa ha spiegato Gualtieri - si evince che nell'arco di 2,5 km dall'incendio non si registrano valori sopra i limiti stabiliti dalla legge». Ma il sindaco ha dovuto dare spiegazioni anche sull'altra emergenza alle porte: la raccolta dei rifiuti, visto che è stato colpito un Tmb da 5400 tonnellate di rifiuti a settimana: «ha subìto danni strutturali che lo rendono momentaneamente inutilizzabile».

Ora verrà messo a regime l'altro impianto, da 4.000 tonnellate, lontano dalle fiamme. Il Tmb Salario è andato alle fiamme nel 2018 quindi resta solo quello di Rocca Cencia. La strada, ancora una volta, sarà quella di portare i rifiuti fuori Regione a spese del Comune. «Abbiamo bisogno di due digestori anaerobici - ha concluso il Sindaco - e un termovalorizzatore, è fondamentale, indispensabile e urgente».


L'OPPOSIZIONE ATTACCA
Ma l'opposizione incalza su quanto non è stato fatto negli anni, anche dalla Regione Lazio: «Non sono bastati dieci anni a mettere in sicurezza gli impianti di Malagrotta - tuona Fabrizio Ghera capogruppo di Fdi alla Regione Lazio - Ancora una volta l'ambiente e i residenti  della Valle Galeria sono stati esposti a un grave danno ambientale che avrà ricadute sulla città intera, sulla produzione agricola, sull'allevamento del bestiame».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Giugno 2022, 08:18
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