Madonna di Trevignano, la veggente Gisella Cardia è fuggita dopo la denuncia. Il testimone: «Le ho versato 123mila euro»

Gisella Cardia, 53enne autoproclamata veggente della Beata Vergine, risulta irrintracciabile: accade dopo la denuncia di un detective privato, secondo cui le lacrime della sua statuetta sarebbero soltanto sangue di maiale.

La veggente della Madonna di Trevignano è fuggita dopo la denuncia, il testimone: «Le ho versato 123mila euro»

di Lorenzo Bonuomo

Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, autoproclamata veggente della Madonna di Trevignano che ogni 3 del mese piange sangue (o almeno, così sostengono lei e seguaci), adesso risulta irrintracciabile. «Si è trasferita nel convento di San Vincenzo, a Bassano», raccontano i fedeli. «No, è in Romania da parenti del marito», dicono invece i vicini a La Repubblica. 

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Gisella Cardia, la fuga della "veggente"

Nessuno sa dove sia finita e non si sa con certezza il motivo per cui abbia fatto perdere le sue tracce. Quel che è noto, però, è che l'ex impreditrice, condannata nel 2013 per bancarotta fraudolenta, lo scorso 6 aprile è stata denunciata di nuovo: l'investigatore privato Andrea Cacciotti ha infatti presentato un esposto contro la donna, sostenendo che, in realtà, le lacrime della sua statuetta siano soltanto sangue di maiale per truffare i fedeli. Un'ipotesi che sarebbe stata comprovata dai risultati di alcune analisi effettuate sul liquido lacrimale proveniente dalla statuetta. La Procura di Civitavecchia ora sta valutando la possibilità di aprire un fascicolo di indagine. 

Nel frattempo si è mossa anche la diocesi di Civitacastellana, che ha istituito una commissione per effettuare «un’indagine previa, finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti, che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano».

Il sospetto che agita gli inquirenti, in sostanza, è che dietro ai presunti miracoli e promesse di guarigioni della veggente, ci sia un enorme giro di affari illeciti ai danni dei credenti. Persone che, da anni, appoggiano l'operato della sua onlus, impegnata peraltro in progetti di finanziamento ad associazioni pro-vita contro l'aborto.

«Attraverso l’associazione Security National abbiamo depositato una denuncia perché ci sono troppe persone che hanno dato soldi e si sentono truffate. Soltanto un signore avrebbe donato 123mila euro - ha spiegato il detective - In questo momento ci sono dieci persone, ma potrebbero arrivare a 30. Tanti hanno paura. Io sono un credente della Madonnina di Lourdes, ma abbiamo sentito delle cose esorbitanti. Dai polli e i conigli che si moltiplicano, fino al fatto che la santona sia rimasta incinta dello Spirito Santo».

Il racconto del testimone: «La veggente? I suoi messaggi sono diabolici»

«I figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia», aveva detto Cardia a una folla di centinaia di fedeli lo scorso 3 aprile durante l'ultima messa sul lago di Bracciano.

Ma molti di loro adesso iniziano sentire la puzza di bruciato. In primis, la persona che dice di aver donato alla veggente 123mila euro. Si tratta di Luigi Avella, regista e fervente cattolico con una Laurea in Giurisprudenza, contattato da Cacciotti per firmare la deposizione ai carabinieri.

L'uomo ha confermato tutto in un'intervista a Fanpage.it. 

«I messaggi che Gisella Cardia legge e che dice sia la Madonna a darglieli, sono diabolici - afferma l'uomo - Di mia spontanea iniziativa ,nel 2020, ho regalato una grande statua della Madonna e ho fatto una donazione di 123mila euro con bonifico tracciabile, 30 mila al marito della veggente Gianni e il resto alla Onlus Madonnina di Trevignano, chiedendo che questi soldi venissero destinati ad opere di bene e alla Madonna. Stavo passando un momento difficile, mia moglie aveva avuto un brutto incidente stradale e ho sentito il desiderio di ringraziare la Madonna, di finanziare qualcosa di bello, pensavo che quello che stava accadendo a Trevignano con Gisella lo fosse. 

Ma qualcosa non tornava. «A Con i soldi della donazione sono state comprate la recinzione del terreno delle apparizioni in via di Campo delle Rose, panche e altro. A farmi sospettare che qualcosa non andasse è il fatto che mi abbiano nominato responsabile dei lavori. Ciò mi ha turbato, perché conoscevo il vincolo del terreno in cui si radunano i fedeli per la preghiera, esclusivamente ad uso agricolo e sapevo che non si poteva fare nulla, tanto che l'Ente Parco di Bracciano e Martignano li ha denunciati. Così mi sono allontanato e sono sparito. Se la Chiesa cattolica si esprimerà negativamente su ciò che accade a Trevignano, chiederò indietro i soldi».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Aprile 2023, 14:37
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