Una tragedia difficile da spiegare, quella di Luca D'Avenia. Il sub morto durante un'immersione nel lago di Bracciano a Trevignano (Roma) era infatti molto esperto e possedeva anche la qualifica di istruttore. Difficile, quindi, pensare che dietro la sua morte ci sia stata una disattenzione o un altro tipo di ingenuità. Per questo, si indaga sull'attrezzatura utilizzata ieri mattina, durante l'ultima immersione del 48enne.
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Disposta anche l'autopsia sul corpo di Luca D'Avenia, che ad una profondità di circa 50 metri sarebbe stato colto da un malore. Dalle prime ricostruzioni, il 48enne istruttore di sub si trovava con un allievo quando è avvenuta la tragedia: avrebbe perso conoscenza proprio al momento di riemergere in superficie. Portato subito a riva e immediatamente soccorso, per lui non c'è stato nulla da fare nonostante i vari tentativi di rianimazione. Gli investigatori ora, in attesa dell'esito dell'autopsia, stanno concentrando le loro attenzioni sul percorso effettuato da Luca D'Avenia e sull'attrezzatura utilizzata per l'immersione.
Una cosa è certa: Luca D'Avenia non era uno sprovveduto.
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Marzo 2022, 19:14
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