Alberi appena piantati avvelenati con il sale alle porte di Roma, il sindaco: «Qualcuno ci vuole sabotare»

La denuncia di Riccardo Varone, sindaco di Monterotondo: "Sono indignato e furibondo, ma per quanto possa essere sconfortato andrò avanti"

Alberi appena piantati avvelenati con il sale alle porte di Roma, il sindaco: «Qualcuno ci vuole sabotare»

Nuovi alberi appena piantati e avvelenati con il sale, versato in grandi quantità nei tubi per l'irrigazione. Succede alle porte di Roma, più precisamente a Monterotondo, e lo denuncia il sindaco, Riccardo Varone.

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«Un maledetto mascalzone stanotte ha riempito di sale i tubi attraverso i quali vengono irrigate le radici dei giovani alberi appena piantati in via XX Settembre. Stiamo cercando di verificare se l’intento di uccidere le piante sia riuscito o se se siamo ancora in tempo a salvarle. Nel corso della giornata proseguiranno i controlli, albero per albero, domani mattina la vicesindaca Bronzino e la direttrice dei lavori presenteranno una denuncia contro ignoti presso la stazione dei Carabinieri» - ha spiegato il primo cittadino di Monterotondo - «Auspico che si possa procedere per reati ambientali, perché di questo si tratta, oltre al danno economico che ricadrà su tutti e tutte noi. E non soltanto: è evidente che esiste la volontà di danneggiare la città e di sabotare l’Amministrazione comunale, di vanificarne il lavoro, di riaccendere polemiche e malcontento, di seminare sfiducia, ora che con la piantumazione delle nuove alberature, peraltro assicurata e annunciata per tempo, avevamo dimostrato quanto alcune critiche fossero affrettate e a volte pretestuose».

Tra 'mala movida', vandalismo, spaccio di droga e veri e propri atti intimidatori, non è certo la prima volta, negli ultimi tempi, che la cittadina di Monterotondo finisce sulle cronache. Il sindaco, Riccardo Varone, è preoccupato per quello che sta accadendo e a proposito del tentativo di avvelenamento degli alberi aggiunge: «Non so se esiste un disegno preciso, criminoso, “politico” o tutte e due le cose, non ho le prove per affermarlo.

Oggi sono talmente indignato e furibondo da non poter escludere nulla. Invito i cittadini e le cittadine a darci una mano e a segnalare eventuali movimenti sospetti intorno ai nuovi alberi, il rischio che questo o questi farabutti continuino nei loro propositi purtroppo è reale».

Il primo cittadino eretino parla proprio del problema sicurezza a Monterotondo e promette ancora battaglia. «Consentitemi un ultimo sfogo, prima che riparta al solita solfa dei “mancati controlli” e della pretesa di installare telecamere in ogni angolo della città, come se fossimo sul set di un reality show, come se non ne avessimo già installate 52 (cinquantadue!) in tutte le zone maggiormente sensibili, come se fosse ragionevolmente possibile controllare ventiquattro ore su ventiquattro ogni angolo della città o prevenire che le piante siano vandalizzate, che i cestini dell’immondizia siano divelti, che gli arredi urbani vengano danneggiati per non dire del peggio a cui da mesi stiamo assistendo e contro al quale ogni impegno e ogni atto sembrano vani...» - spiega Riccardo Varone - «Io non mi rassegno, per quanto stanco, indignato e sconfortato possa sentirmi in questi giorni. E non mi rassegnerò mai, fino all’ultimo giorno del mio mandato».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Marzo 2022, 20:06
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