Strage di Cadore, fu un gesto volontario? La perizia: Angelika Hutter non perse il controllo dell'Audi che travolse e uccise bimbo, papà e nonna

Nell'incidente morirono Marco Antonello, il figlio Mattia di 2 anni e la nonna di questo, Mariagrazia Zuin (65 anni)

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di Redazione web

Una perizia che fa sorgere molti interrogativi: è l'esperimento giudiziale disposto dalla magistratura per riprodurre lo scenario nel quale lo scorso 6 luglio si verificò l'incidente che costò la vita a tre pedoni a Santo Stefano di Cadore (Belluno), esame svolto alla presenza dei periti e dei consulenti delle parti e del procuratore della Repubblica di Belluno, Paolo Luca.

Nella circostanza morirono Marco Antonello, 48 anni, il figlio Mattia (2) e la nonna di questo, Mariagrazia Zuin (65), di Favaro Veneto (Venezia), travolti dall'automobile condotta da Angelika Hutter (33 anni), cittadina tedesca poi arrestata.

L'iniziativa giudiziaria intende cercare di chiarire, attraverso l'uso di manichini e di un'automobile di massa e cilindrata analoga e lanciata alla velocità ricavata dalle precedenti perizie, quali condizioni di visibilità potesse aver avuto la conducente che non risultò aver assunto stupefacenti o alcolici oppure essere stata distratta da attività sul proprio telefono cellulare.

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L'esito della perizia

Dalle prime analisi sembrerebbe che Angelika Hutter non abbia perso il controllo del mezzo.

La perizia sull'auto, inoltre, confermò che l’Audi guidata dalla donna era perfettamente funzionante.

Infine, dagli accertamenti emerse che Angelika Hutter non era distratta dal telefono mentre era al volante.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Ottobre 2023, 12:07
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