Vietato mangiare i panini portati da casa: scoppia la bufera in spiaggia

LA TESTIMONIANZA
«Eravamo tranquillamente in compagnia di altri amici e volevamo soltanto prendere una bibita, motivo per il quale siamo entrati al Caffè Pavoni di piazza Vittorio Emanuele, dove prima uno e poi anche l'altro, siamo stati apostrofati con quelle espressioni usate dal dipendente, prima, e dallo stesso titolare, poi, che ci hanno lasciato davvero stupiti», raccontano i due giovani. I due marocchini, usciti dal locale, hanno subito chiamato i vigili che poco dopo è sono arrivati in piazza, prendendo nota di quanto accaduto. «Ci siamo rimasti davvero di stucco, anche perché crediamo di essere persone come le altre, che pagano le tasse e si sono sempre comportate correttamente», aggiunge Atef, che ha una impresa edile.
«Sono ben conosciuto a Piove ed essere apostrofato in quel modo, nel locale pieno di gente, vi assicuro è poco piacevole. Anche la Polizia Locale, che ci conosce bene, è rimasta davvero meravigliata di quanto ci è accaduto e per questo, dopo essere stati in caserma dai carabinieri, per segnalare il fatto ci siamo decisi a presentare una querela».
IL TITOLARE
«Al momento non ho ricevuto nessun atto ufficiale, mi dispiace che i due signori si siano rivolti all'autorità giudiziaria - spiega il titolare del Caffè Pavoni Daniele Rosi - In ogni caso, posso dire che proprio la settimana prima, alcuni avventori alticci del locale, sono poi stati protagonisti di una rissa a poca distanza, motivo per il quale cerchiamo di stare attenti». Rosi, comunque getta acqua sul fuoco: «Non ne faccio mai una questione razziale, ci mancherebbe, chi non si comporta bene, sia italiano o marocchino, è bene che non entri nel locale; a causa di persone poco corrette, purtroppo, abbiamo perso diversi clienti, ragione per cui abbiamo dovuto anche avvalerci di un aiuto per evitare ingressi sgraditi».
OFFESI
I due giovani marocchini però tirano dritto per la loro strada e intendono dare seguito giudiziario alla loro querela: «E' stato davvero un atteggiamento che non comprendiamo, perché eravamo tranquilli, nessuno di noi aveva bevuto e non siamo abituali frequentatori di locali, ma siamo sposi e genitori responsabili, ben integrati nel Piovese», concludono Atef e Hafid.
Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Luglio 2020, 22:31
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