Incidente autobus Mestre, rimosso all'alba il pullman della strage: le vittime sono quasi tutte giovanissime

Le operazioni si sono concluse alle 5.05: difficoltà per le batterie del mezzo elettrico che hanno preso fuoco

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di Gianluca Salvagno

All'alba, alle 5.05, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Mestre, sono terminate le operazioni di rimozione dell'autobus precipitato dal cavalcavia Rizzardi in cui hanno perso la vita 21 persone. Per spostare il pullman si è dovuto attendere che si raffreddassero le batterie andate a fuoco del mezzo elettrico che era nuovo.Verso le 6.30 il Comune di Venezia ha comunicato di avere riaperto al traffico il cavalcavia. Le operazioni sono proseguite per l'intera notte e ancora ora la strada è presidiata dall'alto dalle forze dell'ordine. 

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Le operazioni di rimozione

Il mezzo elettrico della società La Linea, guidato da Alberto Rizzotto, 40enne trevigiano, tra le vittime dell'incidente, è stato sollevato dopo ore di lavoro ininterrotto dalle squadre dei vigili del fuoco con il supporto di due gru e poi posto su un pianale per essere poi portato in un deposito.  «L'estrazione delle persone è stata complicata». A dirlo è il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Mauro Luongo, mentre le bare con all'interno le salme dell'incidente man mano venivano portate via a bordo di alcuni furgoni della Protezione civile. Luongo racconta che il pullman «era abbastanza pieno: abbiamo contato 39 persone tra cui anche qualche minore». Si è trattato di un'operazione complessa. «Tra le difficoltà il fatto che il pullman era elettrico - spiega - quindi con le batterie. Purtroppo hanno preso fuoco con l'impatto. Le batterie hanno delle criticità quando sono calde.

Ecco perchè le operazioni - conclude - sono state un pò più lunghe per rimuovere il mezzo»

Morti tanti giovani

«L'impressione visiva, dopo la rimozione delle salme, è che ci troviamo di fronte ad una tragedia di giovani, se non giovanissimi, salvo qualche adulto». A parlare è uno dei capi soccorritori sul luogo. «Abbiamo respirato una situazione surreale - dice ancora il soccorritore - non ho mai visto tante persone pronte a dare una mano». Sul posto si è recata una sessantina di mezzi dei vigili del fuoco e 20 automezzi. Molti dei pompieri non hanno voluto riposare alla fine del turno e hanno chiesto di continuare a lavorare.

Il riconoscimento difficile

Delle 21 vittime solo sette di loro sono state identificate: si tratta di 4-5 ucraini (sulla nazionalità di una delle quattro donne permane incertezza), un tedesco e l'autista del bus, Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano, in provincia di Treviso, e residente a Tezze di Vazzola. I feriti identificati fono ad ora sono 11:  quattro ucraini (due donne, un uomo e una minore), un tedesco, una francese, un croato, una coppia spagnola e due minori
(maschio e femmina) di origine austriaca.

La procura

Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi ha detto che un riesame di quanto accaduto al pullman sarà fatto oggi. «Noi allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti», ha detto, rimandando alle prossime ore ulteriori commenti. «Oggi disporremo un'attività medico-legale - ha poi aggiunto - sia per attività ordinaria di controllo sia anche perchè possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l'identificazione». Il mezzo nel frattempo è stato sequestrato. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Ottobre 2023, 11:59
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