Gino Cecchettin, l'abbraccio a Giulia e alla moglie al cimitero: «Quando penso a lei la mia vita si ferma. Reagisco per i miei figli»

L'uomo è stato a Saonara per presentare il suo libro, scritto insieme a Marco Franzoso, «Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia»

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di Redazione web

Gino Cecchettin gira l'Italia in ricordo della figlia Giulia, uccisa da Filippo Turetta lo scorso 11 novembre. L'uomo è stato a Saonara per presentare il suo libro, scritto insieme a Marco Franzoso, «Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia». Il piccolo comune in provincia di Padova non è un luogo come tutti gli altri: Giulia e i suoi fratelli sono cresciuti proprio lì, dove vivono ancora i nonni. Ma cosa più importante, lì c'è la tomba della ragazza, sepolta nel cimitero di Saonara accanto alla madre Monica. Girando a Saonara è possibile vedere che attorno ai cipressi ci sono ancora i fiocchi rossi appesi il giorno del funerale, così come sul cancello resta il cartello impreziosito da un cuoricino rosso: «Per Giulia e tutte le donne uccise. Basta violenza».

Il rapporto speciale con Saonara

«Saonara è il paese adottivo della nostra famiglia, tutti i miei figli hanno frequentato qui il primo ciclo scolastico, Giulia compresa» spiega Gino Cecchettin al Corriere del Veneto: «Confesso di sentirmi un po’ cittadino di questo Comune, anche se viviamo a Vigonovo, a pochi chilometri di distanza, perché è un luogo particolare per me: adesso qui abitano Monica e Giulia.

Sono stato molto contento dell’invito a presentare il mio libro, ho accettato volentieri».

Il papà di Giulia racconta di sentire l'affetto della comunità di Saonara: dal sindaco al parroco ai cittadini. Tutti uniti e pronti a supportare la famiglia Cecchettin «Mi sento proprio un saonarese anch’io – sottolinea Cecchettin –. «Ed è sempre un’emozione quando parlo di Giulia, in quel momento la mia vita si ferma e ne inizia un’altra, la tappa dei ricordi. Il libro è anche questo».

La palestra intitolata a Giulia Cecchettin

Il sindaco Michela Lazzaro ha dichiarato che dedicherà a Giulia Cecchettin una palestra: «Si tratta di una questione di sensibilità nei confronti dei residenti di Saonara e Vigonovo, che hanno vissuto la tragedia con grande vicinanza ai Cecchettin». Una famiglia che ha sofferto tanto, ma il capofamiglia, papà Gino, ha le idee chiare: «Reagisco per gli altri due figli, devo vivere serenamente. Giulia mi ha insegnato a fare del bene agli altri e io ho raccolto il suo esempio lanciando un movimento che se servirà a salvare una sola vita, avrà raggiunto lo scopo. Quando ti succede un evento del genere sei confuso, speri che sia solo un sogno, vorresti stare chiuso in casa aspettando che tutto passi, che la vita si resetti. La cosa che conta di più è stare il più possibile con le persone che amiamo».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Aprile 2024, 19:14
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