Felice Maniero esce dal carcere, ma l'ex compagna ha paura: «Sapevo che sarebbe successo»

Il boss della Mala del Brenta a 68 anni esce dal carcere dove finì nel 2019 per ripetute violenze nei confronti della ex compagna

Felice Maniero esce dal carcere, ma l'ex compagna ha paura: «Sapevo che sarebbe successo»

di Redazione web

Felice Maniero ha finito di scontare la sua pena ed il boss della Mala del Brenta, a 68 anni, torna di nuovo libero. I quattro anni di carcere trascorsi a Pescara si riferiscono ai maltrattamenti violenti che "Faccia d'angelo" (questo il suo soprannome) ha riservato all'ex compagna nel corso degli anni fino al 2019, quando fu arrestato.

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Di nuovo libero

Maniero oggi non gode più della protezione dello Stato, garantitagli come collaboratore di giustizia, visto che portò allo smantellamento della Mala, e lo si evince anche dai numerosi procedimenti giudiziari che negli ultimi tempi l’hanno coinvolto. Ora preoccupata per il futuro è anche la donna che lo denunciò, Marta, che al Corriere della Sera ha detto: «Me lo aspettavo, che presto sarebbe tornato libero. Ovviamente sono preoccupata per me stessa: in tutto questo tempo non ho mai smesso di esserlo. D’ora in avanti sarò costretta a vivere nella paura che possa venire a cercarmi».

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Violenze continue

Il boss che sotto protezione si faceva chiamare Luca Mori si era dato all'imprenditoria, ma continuava ad essere un uomo violento.

Fu Marta, infatti, che disperata, durante un ricovero ospedaliero, raccontò la sua drammatica vicenda.  Presa per il collo, calci a terra, tirata per i capelli e persino un pugno in pieno viso, questo era il trattamento che Maniero le riservava da tempo e che negava davanti al giudice, il quale lo condannò a 4 anni, mentre ne prese 11 per gli omicidi e le rapine commessi con la Mala del Brenta.

Ancora paura

La donna, ha vissuto per un certo periodo in una struttura protetta per vittime di violenza, poi si è allontanata da quelle regioni dove Maniero godeva degli appoggi criminali, Veneto e Lombardia. Esprime i suoi timori anche il legale di Marta, Germana Giacobbe: «Le vittime, come Marta, sono poi costrette a cambiare vita, ripartendo da zero: è l’unico modo che hanno per allontanarsi da chi per troppo tempo le ha perseguitate. Ma spesso neppure questo è sufficiente a restituire loro pace e serenità».


Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Giugno 2023, 16:14
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