Escrementi dei cani non raccolti, test del Dna per multare i padroni. La decisione scatena le polemiche

Nella lotta per una "città più pulita" spunta il test del Dna agli amici a quattro zampe per risalire ai proprietari

Test del Dna agli escrementi dei cani per multare i padroni: la decisione scatena le polemiche

di Niccolò Dainelli

Il Comune di Bolzano ha detto basta. Gli escrementi di cane non raccolti, seminati lungo i marciapiedi e le zone pedonali, non potranno più sporcare la città. E per far sì che ciò non accada più, ecco spuntare l'aiuto della scienza: il test del Dna, giunge in soccorso della lotta per una «città più pulita».

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La decisione

 

La decisione era già stata presa nel 2020, ma solo adesso diventa operativa. É la profilazione genetica dei cani allo scopo di determinare l’origine degli escrementi abbandonati per multare il proprietario del cane che non li raccoglie. «In Alto Adige sono stati registrati più di 45.000 cani nei momenti di picco della pandemia - fa sapere l’assessore provinciale Arnold Schuler -. Ora il numero è leggermente diminuito, ma soprattutto nelle città sono aumentati i problemi legati alle deiezioni». La profilazione sarà obbligatoria dal gennaio del 2024, ma i proprietari dei cani dovranno provvedere alla creazione del profilo genetico con i costi a loro carico. Ben 65 euro presso il Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale, mentre i veterinari privati stabiliranno le proprie tariffe

Come funzionerà

Come riportato da Il Corriere della Sera, le autorità locali, le istituzioni pubbliche e le Forze dell’ordine potranno quindi far controllare i campioni biologici e confrontare i dati con quelli del registro degli animali domestici a partire dal 2024. «Tutti i proprietari di cani che non avranno registrato i loro amici a quattro zampe entro il 1 gennaio 2024 potranno essere sanzionati», avverte Paolo Zambotto, direttore del Servizio veterinario provinciale. 

Multe salate

Una volta introdotta la legge, i proprietari «furbetti» dei nostri amici a quattro zampe non avranno vita facile e dovranno stare attenti al luogo in cui il proprio cane fa i suoi bisogni. Pena l'individuazione dell'animale, tramite l'esame del Dna sugli escrementi, e soprattutto multe salate. Ai proprietari verrà imposto di sottoporre i cani a un prelievo del pelo o della saliva, così da riuscire a mapparne la genetica.

In questo modo, verranno censiti tutti i cani e, una volta che il lavoro sarà completato, partiranno i controlli sugli escrementi non raccolti. Così, non sarà più necessario cogliere sul fatto i trasgressori, ma basterà effetuare il prelievo di un campione di Dna, per effettuare il test, che riporterà a uno degli animali presenti sul database. A questo punto, seguirà una multa al proprietario del cane, che potrebbe essere aumentata, rispetto agli attuali 100 euro. Ma il provvedimento scatena le polemiche.

Le polemiche

Una decisione che non sembra convincere. «La polizia locale ha ben altro da fare», insorge Madeleine Rohrer dei Verdi meranesi che fa notare anche come la presenza dei cani dei turisti, che non sono pochi, continuerà a far persistere il problema. Per non parlare del fatto che non tutti i cani sono provvisti di chip e quindi non sono riconducibili al padrone. E sulla stessa linea di pensiero è Claudio Della ratta, di Lista Civica per Bolzano, che appoggia la decisione ma con qualche dubbio relativo alla spesa a carico dei cittadini: «Doveva essere a carico della Provincia».


Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Febbraio 2023, 11:10
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