«Lasciami, lasciami». È stata l'intercettazione captata dai microfoni di una telecamera di vicinato a incastrare a Lanciano l'ex vigile del fuoco ad aver strangolato la moglie, 18 mesi fa.
Il presunto omicida della bidella Annamaria D’Eliseo, 60 anni, di Lanciano è stato arrestato ieri alle 14. Si tratta di Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni. Contro di lui l’ultima consulenza informatica effettuata ai primi di gennaio. Pochi giorni dopo è arrivato l’arresto del presunto uxoricida accusato di omicidio volontario, aggravato dal rapporto di coniugio.
La perizia ha meglio analizzato dei supporti informatici video e audio, pure le telecamere dell’abitazione dei coniugi, oltre a un telefonino già sequestrati il giorno del delitto. Supporti già in mano agli inquirenti ma che non avevano fornito grandi indicazioni.
La svolta nelle indagini
Dalla nuova analisi adesso sono spuntati nuovi elementi probatori, tra cui l'intercettazione, che hanno portato il gip di Lanciano, Massimo Canosa, a emettere il provvedimento cautelare in carcere Di Nunzio, su richiesta del procuratore capo Mirvana Di Serio e del sostituto Fabiana Rapino, in distaccamento da Pescara.
Annamaria fu trovata senza vita nella cantina – garage, esterna alla villa di famiglia, in località Villa Iconicella di Lanciano. Neppure l’esame autoptico è riuscito a dare una versione definitiva sul decesso, spaccato a metà tra omicidio e suicidio. Già il giorno della morte della bidella i vicini avevano testimoniarono di aver sentito le grida della donna per alcuni secondi, forse si stava difendendo per affievolire la pressione del cavo sul collo. L’arresto ieri è scattato in un baleno non appena i carabinieri del Norm, diretti dal Maggiore Giuseppe Nestola, hanno intuito che Di Nunzio si stava allontanando da casa per delle sue incombenze.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Gennaio 2024, 08:36
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