Harry in Tribunale (a porte chiuse), il giudice lo convoca: rilascio del visto Usa a rischio?

Il Duca di Sussex vorrebbe ottenere il documento statunitense ma il tutto si starebbe rivelando più complicato del previsto

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di Redazione web

Il principe Harry avrebbe avanzato una richiesta di visto permanente per gli Stati Uniti. Ormai, infatti, è quattro anni che vive insieme a Meghan Markle e ai loro bambini a Montecito in California. La sua richiesta è in fase di valutazione e il tribunale statunitense starebbe analizzando tutto il profilo del secondogenito di Re Carlo III. L'iter burocatico che permetterebbe a Harry di ottenere il visto sarebbe stato reso pieno di ostacoli dalle sue dichiarazioni e dai suoi racconti nella sua autobiografia Spare.

Il gruppo think tank (ovvero un organismo che si occupa di analisi delle politiche pubbliche o di profili in vista) chiamato The Heritage Foundation ha fatto causa al principe Harry dopo aver letto nel suo romanzo che, in passato, ha consumato sostanze stupefacenti.

Harry e gli aneddoti "pericolosi"

Nel modulo di compilazione per il visto statunitense ci sarebbe una domanda sul consumo di droghe a parte del richiedente. Nel caso di Harry, il giudice potrebbe già storcere il naso leggendo la risposta affermativa.

Non solo, però, perché il think tank afferma che il principe avrebbe in un certo senso "pubblicizzato" l'uso di sostanze stupefacenti nel suo Spare, facendole passare come aiutini per rilassarsi.

Sempre in un'altra pagina della causa di The Heritage Foundation si legge che «Il principe Harry si sarebbe vantato di fare uso di droghe, incoraggiando così il consumo di sostenze stupefacenti».

Insomma, il visto sembrerebbe essere lontano anni luce dal figlio di Re Carlo. 

La sentenza del giudice

Il giudice Carl Nichols, supervisore del caso, sta esaminando in privato i documenti di Harry dopo la sentenza di marzo. La sua ordinanza recita: «Dopo aver esaminato le osservazioni scritte delle parti e ascoltato le argomentazioni orali sulle mozioni, la corte conclude che è necessario un esame a porte chiuse per determinare se i documenti in controversia rientrino nell'ambito delle esenzioni richieste. Si ordina pertanto che l'imputato si presenti in tribunale a porte chiuse per una valutazione più attenta e dettagliata del caso». 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2024, 09:49
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