Enrico Silvestrin contro Fedez, ecco perché ha criticato Love Mi: «Danni ingenti»

Il conduttore radiofonico con un Tweet ha spiegato il motivo per il quale ha criticato Love Mi

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di Redazione Web

Ultimamente per Fedez le cose non devono essere così semplici: frecciatine, attacchi, litigi, botta e risposta, insulti. Insomma, uno stress continuo. Ed infatti, ci ha pensato anche Enrico Silvestrin ad infierire sul rapper e l'intero concerto Love Mi (organizzato a scopo benefico). Tramite il suo profilo Twitter, infatti, l’ex veejay di MTV non ha usato mezzi termini per attaccare Fedez e il concerto: «Stammer** andrebbe nascosta e invece viene trasmessa. Fedez è il divulgatore della me**a di questo paese». 

Il conduttore radiofonico, dopo aver rivolto parole molto forti al cantante, ha ricevuto tantissime critiche ma anche qualche commento positivo sul suo profilo Twitter. Poco dopo, Silvestrin ha pubblicato un tweet con cui ha cercato di fare chiarezza sul motivo per il quale ha criticato Love Mi. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa ha detto.

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Enrico Silvestrin su Twitter

«Per chiarire Love Mi fa danni ingenti tanto quanti ne fa una Virgin o una RadioFreccia - ha scritto Enrico Silvestrin su Twitter -. Quando l'alternativa al degrado odierno è la nostalgia da karaoke che non aggiunge nulla, allora l'ecosistema puzza pure di morto. Serve altro. Serve aprire la finestra».

Poi, ha aggiunto: «Questo paese è chiuso in se stesso ma prima di chiuderlo era già povero culturalmente. Ora si replica una matrice scadente con copie ancora più scadenti. Non sappiamo nulla di cosa sia la musica nel resto del mondo. Si stanno facendo danni immensi. Ai giovani serve il presente».

«Il problema è non conoscere il pregresso»

«A criticare siamo capaci tutti. A fare, a costruire, a decostruire, a proporre, purtroppo solo pochissimi - ha spiegato Enrico Silvestrin -. Ecco perché non andiamo da nessuna parte. E la cosa risibile è che critichiate le alternative tanto quanto il mainstream. Criticate perché vi dà l’idea di esistere. Più del passato. Il problema è che non lo conosciamo. Siamo una provincetta».

Poi, il conduttore radiofonico ha concluso: «Si attacca la persona per screditare l’opinione. Ci si infastidisce al solo pensiero di poter intaccare lo status quo. Si attacca più la soluzione che non il problema. Spiace dirlo, ma questo siamo. Il problema è non conoscere il pregresso. Pensare che in un tweet ci sia l’intera ed esaustiva riflessione. Quattro anni di battaglie contro questo sistema di cui non siete a conoscenza. Facile dire boomer. Non è confronto tra ieri e oggi. Per me è tra oggi ed oggi».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Giugno 2023, 13:44
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