Uccide il compagno della figlia e suo padre, volevano la custodia esclusiva del nipotino. Il killer: «Bisogna fare ciò che è giusto»

Stephen Alderton è stato condannato all'ergastolo

Uccide il compagno della figlia e suo padre, volevano la custodia esclusiva del nipotino. Il killer: «Bisogna fare ciò che è giusto»

di Redazione web

Si conclude oggi una vicenda straziante, che ha distrutto un intero nucleo familiare. Lo scorso marzo Stephen Alderton, 67 anni, ha ucciso l'ex compagno di sua figlia, Joshua Dunmore, e suo padre, Gary: ha sparato numerosi colpi di pistola e poi si è dato alla fuga. Poco dopo, la polizia è riuscita a catturarlo e oggi, al termine del processo, lo hanno condannato all'ergastolo.

Come riporta l'Independent, l'uomo avrebbe avuto con se una “breve lista” di altre persone da eliminare, all'epoca dei fatti.

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Il duplice omicidio

Stando alle ricostruzioni, le motivazioni che avrebbero spinto Stephen Alderton a uccidere sarebbero scaturiti da una questione legata a suo nipote: la figlia di Stephen, Samantha, intendeva trasferirsi in America con il suo nuovo compagno, ma Joshua, il padre del bambino, si era opposto in tribunale. A quanto pare, Stephen Alderton era ormai “ossessionato” dalla vicenda, e voleva impedire che la custodia del bambino finisse interamente nelle mani di Joshua Dunmore.

Per questo motivo, quindi, dopo una sentenza preliminare a favore di Joshua Dunmore, Stephen Alderton si è recato da lui e lo ha ucciso, sparandogli due volte.

Poco dopo, l'uomo si è recato a casa del padre di Joshua, Gary, e ha ucciso anche lui, nello stesso modo. Il suo tentativo di fuga ha avuto breve durata: la polizia, infatti, è riuscita a rintracciarlo rapidamente e ad arrestarlo.

Le sue prime parole, al momento dell'arresto, sono state: «A volte bisogna fare ciò che è giusto, anche se è sbagliato agli occhi della legge».

Il processo

Durante il processo, l'accusa ha rivelato che, sullo smartphone di Alderton, la polizia ha trovato prove evidenti che evidenziano la premeditazione dei due delitti e l'intenzione di eliminare altre persone, segnate in una breve lista. Secondo il giudice Mark Bishop, quella di Alderton è stata una vera e propria “esecuzione”: «Il signor Alderton ha deciso di farsi giustizia da solo, e ha voluto porre fine alle vite di due persone innocenti».

Non sono mancati i momenti di tensione: durante il processo, uno dei parenti delle due vittime ha urlato contro l'imputato, ottenendo un breve applauso da parte dei presenti.


Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Ottobre 2023, 11:31
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