DUE ANNI DI CONFLITTO

G7 a Kiev: «La Russia fermi subito la guerra e paghi i danni». L'accordo di sicurezza tra Roma e Kiev

Le ultime notizie in diretta sul conflitto nell'Est dell'Europa

G7: beni russi restano congelati, appoggiamo mossa Ue su ricavi asset

Il G7 «ribadisce che, in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici, i beni sovrani della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno immobilizzati» finché Mosca «non risarcirà i danni causati all'Ucraina». Lo si legge nella dichiarazione finale del summit del G7 che si è tenuto oggi a Kiev, un documento nel quale «si accoglie con favore l'adozione degli atti giuridici dell'UE riguardanti i ricavi straordinari» derivati dagli asset russi congelati «si incoraggiano ulteriori passi per consentirne l'utilizzo, in linea con gli obblighi contrattuali applicabili e in conformità con le leggi». I membri del G7 chiedono «ai nostri ministri di continuare il loro lavoro e aggiornare prima del vertice della Puglia su tutte le possibili strade attraverso le quali i beni sovrani russi immobilizzati potrebbero essere utilizzati per sostenere l'Ucraina».

G7: Russia fermi subito la guerra e paghi i danni

«Chiediamo alla Russia di cessare immediatamente e completamente la sua guerra di aggressione e ritirare incondizionatamente le sue forze militari dal territorio riconosciuto internazionalmente come appartenente dell'Ucraina». È quanto i leader del G7 riunito a Kiev e in video collegamento, il primo a Presidenza italiana, scrivono nelle dichiarazioni finali.«Non riconosceremo mai le cosiddette 'elezionì, passate e future, tenute dalla Russia nei territori dell'Ucraina, nè i loro risultati - si legge ancora nella dichiarazione finale - l'intenzione dichiarata della Russia di tenere le elezioni presidenziali nelle regioni ucraine è un oltraggiosa violazione della sovranità dell'Ucraina».

G7: Mosca chiarisca morte di Navalny

«Rendiamo omaggio allo straordinario coraggio di Alexei Navalny e siamo al fianco di sua moglie, dei suoi figli e dei suoi cari. Ha sacrificato la sua vita lottando contro la corruzione del Cremlino e per elezioni libere ed eque in Russia». Lo si legge nella dichiarazione finale del G7. «Chiediamo al governo russo di chiarire pienamente le circostanze della sua morte», «di liberare tutti i prigionieri ingiustamente detenuti e di fermare la persecuzione dell'opposizione politica e la repressione sistematica dei diritti e delle libertà. Riterremo responsabili i colpevoli della morte di Navalny, anche continuando a imporre misure».

Leader G7: aumenteremo i costi della guerra per Mosca

«Continueremo ad aumentare i costi della guerra russa, a degradare le fonti di guadagno della Russia e a ostacolare i suoi sforzi per costruire la sua macchina da guerra, come dimostrano i pacchetti di sanzioni recentemente approvati». È quanto si legge nella dichiarazione dei leader G7 dopo la riunione di oggi in videocollegamento a Kiev. «Continuiamo a contrastare qualsiasi tentativo di eludere e aggirare le nostre sanzioni. Imporremo ulteriori sanzioni a società e individui di Paesi terzi che aiutino la Russia ad acquisire armi o input chiave per le armi», si legge nel testo.

Zelensky al G7: sapete cosa ci serve, contiamo su di voi

«Sapete molto bene di cosa abbiamo bisogno per proteggere i nostri cieli e rafforzare le nostre truppe a terra, così come tutto il supporto di cui abbiamo bisogno per continuare ad avere successo in mare, e vi rendete conto che ne abbiamo bisogno in tempo. Contiamo su di voi». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento alla riunione del G7

Meloni al G7: dopo l'Ucraina Putin guardava ad altri stati

Due anni fa, «la Russia sconvolse il mondo invadendo l'Ucraina. Il piano di Putin era una guerra lampo che avrebbe dovuto far capitolare l'Ucraina in pochi giorni, probabilmente con l'obiettivo di rivolgere poi lo sguardo verso altri stati vicini, non solo europei». Così la premier Giorgia Meloni nell'introduzione al G7, sottolineando che il presidente russo «non ha tenuto nella dovuta considerazione la tenacia degli ucraini e l'unità dell'Occidente. Sono questi i due elementi che hanno fatto fallire il suo piano».

Il corpo di Alexei Navalny è stato consegnato alla madre

Il corpo di Alexei Navalny è stato consegnato alla madre, secondo quanto ha detto la sua portavoce.

Meloni: accordo prevede collaborazione immediata in caso di attacco

L'accordo sulla sicurezza firmato con l'Ucraina evidenzia «l'impegno alla collaborazione immediata e rafforzata nel caso di un futuro attacco nei confronti dell'Ucraina». Lo ha annunciato la premier, Giorgia Meloni, nel corso di un punto stampa presso la sede della presidenza di Kiev.

Zelensky: «Firmato patto di sicurezza anche con il Canada»

«L'Ucraina è decisamente più forte oggi rispetto a due anni fa. Oggi abbiamo firmato un altro accordo di sicurezza che rafforza la posizione del nostro popolo, in particolare dei nostri soldati. Si tratta di una decisione forte e tempestiva che rafforzerà significativamente la nostra resilienza. Il primo ministro Trudeau e io abbiamo firmato un accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra Ucraina e Canada, che stanzia oltre 3 miliardi di dollari canadesi in assistenza macrofinanziaria e per la difesa nel 2024». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Zelensky: firmato accordo di sicurezza con Meloni

«I nostri incontri con la premier italiana Giorgia Meloni sono sempre significativi. Oggi abbiamo un risultato importante. Abbiamo firmato un accordo bilaterale di cooperazione in materia di sicurezza tra Ucraina e Italia». Lo annuncia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X. «Questo documento stabilisce una solida base per il partenariato di sicurezza a lungo termine dei nostri Paesi. Abbiamo anche discusso di un ulteriore sostegno all'Ucraina nel contesto della presidenza italiana del G7. Sono grato all'Italia per il sostegno all'Ucraina», aggiunge pubblicando un video dell'incontro e della firma con Meloni.

007 Londra: 350mila soldati russi morti in 2 anni

Secondo il report quotidiano dell'intelligence militare britannica su X, durante i due anni di guerra in Ucraina le perdite russe sono pari e in molti casi superiori al numero di soldati inviati sul campo nei primi giorni dell'invasione: 350.000 militari russi sono rimasti uccisi o feriti dal 24 febbraio 2022 a oggi. Tuttavia, Mosca è riuscita a recuperare le perdite. «L'esercito russo in Ucraina è attualmente più numeroso rispetto al 2022. I russi sono in grado di continuare gli attacchi in prima linea e applicare la strategia di logoramento per esaurire le forze ucraine», hanno affermato i servizi britannici.

A fuoco impianto russo che produce missili e droni

Secondo il media russo Mash, vicino ai servizi segreti di Mosca, un vasto incendio in un importante impianto metallurgico nella Russia centro-meridionale - la Nlmk di Lipetsk - è scoppiato dopo alcune esplosioni. Successivamente una fonte anonima ucraina ha affermato che dietro l'attacco ci sono i servizi di sicurezza di Kiev, riporta la Cnn: «È uno dei più grandi impianti metallurgici della Russia», ha detto la fonte, «l'impianto opera nel settore militare-industriale con un gran numero di ordini.

Le materie prime sono utilizzate per la produzione di missili, artiglieria, droni: è un obiettivo legittimo per l'Ucraina».

Medvedev: "Russia si vendicherà delle nuove sanzioni"

«Ci siamo abituati alle loro (dell'Occidente, ndr) infinite sanzioni e abbiamo imparato a conviverci: queste restrizioni non sono più dirette contro le autorità o le imprese del Paese, come ama dire il nostro avversario. Sono stati adottati contro l'intera popolazione della Russia. Dovremo ricordarcene e vendicarci di loro ovunque sia possibile. Sono i nostri nemici». Lo ha scritto su Telegram l'ex presidente russo Dmitry Medvedev commentando le ulte sanzioni alla Russia.

Zelenski: "La follia russa non regnerà sull'Ucraina"

«La follia russa non regnerà sulla nostra terra, sul nostro mare, sul nostro cielo. I russi, a partire da Putin, dovranno rispondere delle responsabilità per ciò che hanno fatto. Grazie alla nostra battaglia il mondo capirà che non c'è una forza più forte di un popolo che crede in se stesso, Io sono fiero del mio popolo». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'aeroporto Antonov di Kiev, alla cerimonia in onore dei soldati protagonisti della battaglia di Hostomel, con la premier Giorgia Meloni e gli altri leader internazionali giunti nella capitale per il secondo anniversario del conflitto.

«Ci troviamo in questo posto molto simbolico, qui Putin ha voluto vincere la battaglia chiave per Kiev ma qua ha fallito quando i nostri difensori sono riusciti a impedire lo sbarco russo, impedendo di creare la loro piattaforma. Ogni male può essere distrutto, anche il male russo - ha aggiunto -. Da generazioni in Europa non si vedevano queste battaglie per l'indipendenza, qua regnava la paura che la Russia sarebbe andata avanti ma la nostra gente coraggiosa ha cominciato a proteggere se stessi e le proprie case. Nessuno sapeva cosa sarebbe avvenuto nelle settimane successive avevamo pochi armamenti ma gli ucraini hanno dimostrato di essere più forti di ogni situazione geopolitica. Hanno dimostrato che il coraggio del popolo può voltare le pagine della storia».

Meloni: "L'Ucraina parte della nostra casa e la difenderemo"

«Questa terra è un pezzo della nostra casa e noi faremo la nostra parte per difenderla». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni all'aeroporto Antonov di Kiev, alla cerimonia in onore dei soldati ucraini protagonisti della battaglia di Hostomel, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli altri leader internazionali giunti nella capitale per il secondo anniversario del conflitto. «Questo posto è simbolo di fallimento di Mosca e dell'orgoglio dell'Ucraina, ci ricorda che c'è qualcosa di più forte di missili e guerra: è l'amore per la terra e la libertà».

Meloni alla commemorazione della battaglia di Hostomel

In un hangar la carlinga carbonizzata dell'Antonov An-225 Mriya, che era l'aereo più grande del mondo, e di fronte la torre di controllo sventrata. L'aeroporto internazionale cargo Antonov di Kiev, luogo simbolico della resistenza ucraina, è lo scenario del primo appuntamento del programma di Giorgia Meloni e degli altri leader internazionali che oggi hanno scelto di essere al fianco di Volodymyr Zelensky nel secondo anniversario del conflitto: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il primo ministro del Belgio Alexander De Croo, presidente di turno del Consiglio Ue, e il primo ministro del Canada Justin Trudeau.

Sotto gli occhi di numerosi soldati, Zelensky è arrivato e ha girato un video con lo smartphone sulla pista dello scalo, a 25 chilometri a nord-ovest della capitale, che è stato uno dei primi obiettivi dell'offensiva russa scattata il 24 febbraio 2022, diventando teatro della battaglia di Hostomel per cui alcuni reduci ucraini oggi ricevono onorificenze militari. Il Mriya è stato distrutto durante gli scontri fra i russi che miravano a prendere l'aeroporto per fare atterrare numerosi paracadutisti e veicoli corazzati leggeri utilizzando aerei cargo, e la Guardia nazionale ucraina, che ha danneggiato la pista, non permettendo agli aerei russi di trasportare le forze attraverso il ponte aereo. I russi sono riusciti a occupare l'aeroporto ma senza riuscire a usarlo e le forze di difesa ucraine lo hanno liberato il 2 aprile 2022.

Meloni: "Difendere l'Ucraina per allontanare la guerra"

«L'Italia, l'Europa e l'Occidente devono continuare ad essere al fianco di Kiev, perché difendere l'Ucraina non vuol dire amare la guerra, ma esattamente il contrario. Vuol dire allontanare la guerra, tutelare il nostro interesse nazionale e impedire che il sistema internazionale fondato sulle regole vada definitivamente in frantumi. Non conviene a nessuno, a noi europei per primi, un mondo nel quale vige il caos e non la forza del diritto». Lo dice il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un'intervista a "Il Giornale".

«Nei piani di Putin - ricorda la premier - la guerra sarebbe dovuta durare pochissimo e, una volta capitolata l'Ucraina, l'attenzione si sarebbe rivolta ad altri Stati confinanti, non solo europei. Ciò non è successo. L'Ucraina non è capitolata in pochi giorni, ha liberato gran parte del territorio occupato, ha reso inimmaginabile ogni ipotesi di invasione totale e ha inferto alla Russia perdite estremamente ingenti. Obiettivi strategici che la disinformazione russa cerca di nascondere».

«Il desiderio di pace dei nostri cittadini è sacrosanto, e lo comprendo perfettamente. Ma ciò che sta accadendo in Ucraina non è qualcosa di lontano da noi nello spazio e nel tempo, è qualcosa di molto più vicino di quanto si possa credere. La fine della guerra e la costruzione di una pace giusta e duratura sono i nostri obiettivi. E dobbiamo spendere ogni energia in questa direzione. Ma Putin può essere convinto a sedersi al tavolo dei negoziati solo se viene garantito l'equilibrio delle forze in campo. E questo può essere assicurato solo se l'Italia, l'Europa e l'Occidente continueranno ad aiutare l'Ucraina. Questo è un fattore decisivo, e sono orgogliosa - conclude Meloni - del contributo che questo Governo ha dato in Europa per raggiungere l'accordo in Consiglio europeo sul sostegno all'Ucraina per i prossimi quattro anni. Non era affatto scontato».

Von der Leyen: "Oggi più che mai al fianco dell'Ucraina"

«A Kiev per celebrare l'anniversario del secondo anno di guerra della Russia contro l'Ucraina. E per celebrare la straordinaria resistenza del popolo ucraino. Oggi più che mai siamo fermamente al fianco dell'Ucraina. Finanziariamente, economicamente, militarmente, moralmente. Fino a quando il Paese non sarà finalmente libero». Così sul social X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo il suo arrivo nella capitale ucraina.

Meloni arrivata a Kiev

Il premier Giorgia Meloni è a Kiev nel secondo anniversario della guerra in Ucraina, e da qui terrà la videoconferenza del G7, in cui interverrà anche Volodymyr Zelensky. Meloni è giunta nella capitale a bordo dello stesso treno su cui hanno viaggiato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Alexander De Croo, primo ministro del Belgio che è presidente di turno del Consiglio Ue, e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Il viaggio è stato ufficializzato solo ora per motivi di sicurezza.

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La premier Giorgia Meloni è arrivata a Kiev per una visita ufficiale - la seconda da capo del governo dopo quella dello scorso febbraio - nel giorno del secondo anniversario dell'invasione russa. Nelle prossime ore la leader di Fdi presiederà dalla capitale ucraina il primo G7 sotto presidenza italiana, al quale parteciperà in collegamento anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

A bordo di un treno partito dalla stazione di Przemysl, nel sud-est della Polonia, e dopo oltre 10 ore di viaggio a causa della chiusura dello spazio aereo ucraino, Meloni è giunta nella capitale ucraina insieme alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Presenti anche il premier belga Alexander De Croo (il Belgio ha la presidenza di turno dell'Ue), ed il primo ministro canadese, Justin Trudeau. Con quest'ultimo la premier italiana avrà un faccia a faccia nell'ambito di una visita in Canada il 2 marzo, il giorno dopo l'incontro con Joe Biden alla Casa Bianca.

I quattro leader europei si uniranno a Zelensky, in una data altamente simbolica, mentre la controffensiva delle forze di Kiev non sembra aver dato i frutti sperati e, al contrario, si registra un'avanzata russa in diverse aree del Paese.

La prima tappa della missione sarà all'aeroporto di Hostomel, dove Meloni incontrerà Zelensky. Un luogo che richiama la notizia secondo cui le autorità ucraine starebbero lavorando a un piano di riavvio - anche se parziale - dei collegamenti con alcuni Paesi europei. A Hostomel i due rilasceranno dichiarazioni alla stampa ed è possibile che arrivino novità anche sulla questione dell'annunciato accordo bilaterale di sicurezza tra Italia e Ucraina, sul modello di quelli che Kiev ha già siglato con Gran Bretagna, Germania e Francia. Un accordo «non giuridicamente vincolante», ha precisato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Successivamente i leader si riuniranno a Palazzo Mariinskyi, sede della presidenza ucraina. Qui si terrà una conferenza stampa a cinque Meloni-Von der Leyen-Zelensky-De Croo-Trudeau che precederà il summit in video collegamento del G7, che Meloni presiederà dalle 16 dalla cattedrale di Santa Sofia.

«Penso che l'Occidente non debba dare da questo punto di vista segnali di stanchezza», ha avvertito Meloni alla vigilia della visita, durante la quale ci dovrebbe essere anche un momento in cui ricorderà le vittime del conflitto con una tappa al muro dedicato ai caduti. Kiev, dopo due anni di strenua resistenza, appare in difficoltà. «Il nostro sostegno all'Ucraina non vacillerà, le democrazie mondiali non si divideranno, non ci stancheremo», ha rilanciato Biden, sollecitando il Congresso ad approvare il pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari perché «Kiev sta finendo le munizioni». E intanto ha annunciato una serie di 500 nuove sanzioni contro la Russia anche per la morte di Alexei Navalny.

Zelensky, che evidentemente insoddisfatto della situazione sul campo di battaglia ha cambiato i vertici dell'esercito, si mostra comunque fiducioso e in un'intervista a Fox News ha annunciato che «stiamo preparando alcune sorprese per la Russia.

Il sud è importante. La difesa dell'est, dove i russi hanno più di 200mila soldati, è molto importante. Naturalmente prepareremo una nuova controffensiva, nuove operazioni».

L'Europa, intanto, continua a martellare sulla sanzioni contro Mosca. Ieri il Consiglio Ue ha adottato il tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che comprende misure restrittive su 106 individui e 88 società o enti. Ma Mosca non sembra avere intenzione di fermarsi. Anzi per voce di uno dei "falchi", il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, è tornata a minacciare un'offensiva sulla capitale ucraina. «Sarà Kiev? Sì, probabilmente, dovrebbe essere Kiev. Se non ora, fra un po' di tempo, forse in qualche altra fase dello sviluppo di questo conflitto», ha scandito Medvedev, che ha rincarato la dose spiegando che «stiamo parlando di una città russa, che ora è controllata da una brigata internazionale di oppositori della Russia, guidata dagli Stati Uniti. Da qui nasce la minaccia all'esistenza del nostro Paese».


Ultimo aggiornamento: Domenica 25 Febbraio 2024, 10:42
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