«Non ho paura della Russia. Dopo due anni di guerra torno nella mia Ucraina e aiuto i soldati al fronte»: le lacrime di nonna Luda

Sabato 24 Febbraio 2024, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 08:24
«Non ho paura della Russia. Dopo due anni di guerra torno nella mia Ucraina e aiuto i soldati al fronte»: le lacrime di nonna Luda
di Lee Gotti
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«Ricordi quanto piangevo all’inizio? Era molto pesante, il cuore mi faceva male. Piano piano le persone si sono calmate e ora in parte mi sono abituata anche io». Le parole, rotte per l'emozione, sono di Ludmilla, nonna ucraina di 68 anni che vive in Italia da 12. A due anni da quel 24 febbraio che ha riportato la guerra nel cuore d'Europa, Luda ha deciso di tornare nel suo Paese. In una cittadina a sud di Kiev che si affaccia sul fiume Dnipro, Cherkassy, c'è casa sua e ci vive metà della sua famiglia.

Due anni di guerra

Sono passati 730 giorni dall'invasione russa. Tanti i volti, le storie, le analisi che hanno messo al centro dell'agenda mondiale un evento tra i più traumatici della storia europea recente. Uno spartiacque per le nostre vite, un turning point che ha ridefinito un prima e un dopo. Un dopo che a due anni dall'inizio sembra ancora lontano.

Dopo aver respinto l'esercito russo nel 2022, confinandolo a est, il secondo anno per l'Ucraina è stato «molto complicato», come confessato dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky. La controffensiva partita poco prima della scorsa estate ha visto morire decine di migliaia di soldati, senza evidenti conquiste territoriali da nessuna delle due parti. Il 17 febbraio il presidente russo Vladimir Putin ha potuto festeggiare la presa di Avdiivka, città di cui ormai sono rimaste solo macerie ma diventata icona del conflitto dallo scorso anno. Una vittoria più simbolica, politica e morale che strategica. I due eserciti sembrano essersi impantanati, senza un'apparente via d'uscita, almeno per ora.

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