GUERRA

Hamas diffonde video di tre donne prese in ostaggio a Gaza L'appello: Netanyahu liberaci e libera i loro detenuti

Diretta della decima guerra fra israeliani e palestinesi: le ultime notizie

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Usa: auspichiamo l'ingresso di 100 camion di aiuti al giorno a Gaza

Gli Stati Uniti auspicano l'ingresso di «100 camion di aiuti al giorno» a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con la stampa.

Usa: Cessate il fuoco non è risposta giusta per ora

Un «cessate il fuoco» nel conflitto che oppone Israele ad Hamas «non è la riposta giusta per il momento perché solo Hamas ne trarebbe vantaggio». Ad affermarlo nel corso di un briefing con la stampa è il portavoce del Consiglio di sicurezza della Cassa Bianca, John Kirby sottolineando che l'Amministrazione Biden, invece, sarebbe favorevole a 'pause umanitarie temporanee e localizzate per permettere agli aiuti umanitari di raggiungere le popolazioni colpite e per facilitare anche l'evacuazione di alcune persone che vogliono uscire« dalla Striscia di Gaza.

Putin: la pax americana non esiste più

Vladimir Putin accusa gli Stati Uniti di essere responsabili del «caos mortale» in cui è precipitato il Medio Oriente. «L'America si indebolisce, perde posizioni. Ormai la Pax americana è una cosa del passato», ha detto il presidente russo citato dalla Tass

Putin: nessuna giustificazione per bombe civili a Gaza

Non esiste nessuna giustificazione per i bombardamenti su centinaia di migliaia di civili a Gaza. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin. Putin ha aggiunto che la situazione in Medio Oriente viene usata dai «burattinai della geopolitica» per scopi egoistici. «Coloro che stanno dietro al conflitto in Medio Oriente, e ad altre crisi regionali, useranno le loro conseguenze distruttive per seminare odio. Questo è il vero obiettivo di questi burattinai geopolitici», ha detto Putin.

Netanuahu: c'è tempo per la pace, ora è tempo di guerra

«C'è un tempo per la pace e un tempo per la guerra. Ora è tempo di guerra. Israele è pronto a combattere. Non abbiamo voluto noi questa guerra ma la porteremo a termine fino alla vittoria». Lo ha detto il premier Benyamin Netanuahu parlando con la stampa estera. «Liberate subito e senza condizioni gli ostaggi», ha ribadito.

Netanyahu: nessun cessate il fuoco

«Ogni Paese civile dovrebbe stare dalla parte di Israele e richiedere il rilascio degli ostaggi a parte di Hamas senza condizioni, Israele non cesserà il fuoco»: lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa.

Netanyahu: "Siamo con voi e contro Hamas"

«Mi rivolgo a Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht che sono state rapite da Hamas-Isis in quello che è un crimine di guerra: io vi abbraccio, il nostro cuore è con voi. Vi abbraccio». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu rivolgendosi alle tre donne mostrate nel video di Hamas e che nomina. «Facciamo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e i dispersi», ha aggiunto.

Le tv israeliane non rilanciano il filmato

Le reti televisive nazionali israeliane si astengono per ora dal rilanciare il video prodotto da Hamas che mostra un appello accorato a Netanyahu di tre donne tenute in ostaggio a Gaza. «Si tratta di guerra psicologica di Hamas e dunque non è opportuno rilanciarla», ha osservato un giornalista delle televisione pubblica Kan. Le emittenti, finora, mostrano solo una inquadratura delle tre donne, accompagnata da un testo informativo di spiegazione.

Gli ostaggi a Netanyahu: "Liberaci e libera i loro detenuti"

«Tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti, non ci hai abbastanza massacrato? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti». Lo ha detto una delle tre donne in ostaggio rivolgendosi al premier israeliano Netanyahu nel video diffuso da Hamas. «Liberaci tutti, facci tornare dalle nostre famiglie adesso, adesso!», ha poi urlato la donna.

Gli ostaggi a Netanyahu: "Paghiamo il tuo fallimento politico"

«Ti sei impegnato a liberare tutti, invece noi paghiamo il fallimento politico, di sicurezza, militare e dello stato per il tuo disastro del 7 ottobre. Non c'era l'esercito, non c'era nessuno e nessuno ci ha protetto il 7 ottobre, non c'è l'esercito e noi cittadini che paghiamo le tasse ci troviamo prigionieri in condizioni impossibili». Comincia così l'appello delle tre donne in ostaggio nel video diffuso da Hamas e rivolto al premier israeliano Benyamin Netanyahu. «Ieri c'è stata una conferenza stampa e doveva esserci un cessate il fuoco. Ma non è stato così, noi siamo ancora qui sotto le bombe», aggiungono.

Crosetto: "Difesa pronta ad evacuare i civili da Gaza"

«È necessario fare una chiara distinzione tra Hamas, che è una organizzazione terroristica pericolosa che punta alla distruzione dello Stato di Israele, e il destino, presente e futuro, del popolo palestinese che sta patendo, per colpe non sue, lutti e drammi pesantissimi. Ecco perché la Difesa è pronta, con tutti i suoi assetti a compiere tutto il possibile per aiutare la popolazione civile e, appena possibile, fornire generi e beni di prima necessità, oltre che ad evacuare civili, sia stranieri che israeliani che arabi, i quali ne facessero richiesta per ragioni di salute».

Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Hamas ha diffuso poco fa un video di tre donne prese in ostaggio a Gaza

Hamas ha diffuso poco fa un video di tre donne prese in ostaggio a Gaza. Il filmato, della durata di un minuto e 16 secondi, è stato diffuso dagli account di Hamas sui social media.

Truppe israeliane a Gaza City

Truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza City e sono in vista della città. Lo riportano fonti locali secondo cui le truppe stanno colpendo Sallah-a-din, l'arteria principale che attraverso l'intera striscia di Gaza. Secondo testimoni sul posto militari israeliani sarebbero entrati nella parte orientale del rione Sajaya.

Razzi da Gaza contro comunità Israele a ridosso della Striscia

Dopo qualche ora di pausa è ripreso il lancio di razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia, in particolare la cittadina di Netivot. Lo ha fatto sapere l'esercito.

Raid aereo in Siria su base di Pasdaran iraniani

Una base militare dei Pasdaran iraniani è stata colpita nella notte nella Siria orientale al confine con l'Iraq da un attacco aereo condotto da non meglio identificati jet militari. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui il raid ha preso di mira la base della 47/a Brigata dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) iraniani di stanza ad Abukamal, al confine tra Siria e Iraq. Non si hanno al momento notizie di vittime.

Israele: stiamo aumentando operazioni dentro la Striscia

Le truppe israeliane continuano ad aumentare le operazioni all'interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui durante la notte «sono stati uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati». «In uno scontro - ha aggiunto - un velivolo, indirizzato dalle truppe di terra ha colpito un luogo di addestramento all'interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas». Negli ultimo giorni sono stati oltre 600 gli obiettivi colpiti.

Tra gli obiettivi colpiti - ha sottolineato il portavoce - «depositi di armi, dozzine di postazioni di lancio di missili anti tank, nascondigli sotterranei e luoghi di addestramento usati da Hamas». La notte scorsa - ha aggiunto - le truppe hanno identificato «terroristi armati e un sito di lancio di missili antitank nell'area dell'Università Al-Azhar e quindi indirizzato un jet da combattimento che li ha colpiti».

 

 

Mezzaluna rossa: "Al valico di Rafah entrati 24 camion di aiuti"

La Mezzaluna rossa palestinese ha affermato di aver ricevuto ieri sera «24 camion della Mezzaluna rossa egiziana attraverso il valico di Rafah, contenenti scorte di cibo e medicinali di prima necessità». L'organizzazione ha dichiarato di aver ricevuto finora un totale di 118 camion contenenti cibo e forniture mediche, sottolineando però che ai camion contenenti carburante non è ancora consentito entrare a Gaza.

Missili da Israele contro la Siria

Israele ha lanciato un attacco missilistico contro diverse aree della provincia meridionale siriana di Daraa, in risposta al presunto lancio di razzi dalla Siria. È l'Osservatorio siriano per i diritti umani a denunciare l'attacco missilistico israeliano sulla campagna di Daraa, da dove sarebbe partito l'attacco missilistico sulle alture del Golan occupate da Israele. Nel frattempo, domenica sono state segnalate esplosioni in una base statunitense nell'area di Shaddadi, nella provincia nord-orientale siriana di Hasakah, a seguito delle operazioni militari israeliane in corso contro Hamas a Gaza.

Croce Rossa: "Altri tre camion con aiuti umanitaria entrati a Gaza"

«Altri 3 camion sono entrati a Gaza oggi, oltre ai 6 camion e alla squadra di chirurgia di guerra di venerdì». Lo ha reso noto il Comitato Internazionale della Croce Rossa su X, aggiungendo che «Stiamo collaborando con i partner della Mezzaluna Rossa e di Palestine Rcs che lavorano senza sosta per aiutare le persone colpite. Siamo pronti a fornire maggiori aiuti per far fronte agli enormi bisogni».

Emirati arabi puntano a risoluzione Onu per "pausa umanitaria"

Gli Emirati Arabi Uniti chiederanno al Consiglio di sicurezza dell'Onu (Unsc) che si riunirà lunedì una risoluzione vincolante per una «immediata pausa umanitaria a Gaza». La bozza di risoluzione che circola parla di «pausa umanitaria immediata» e di ulteriori «paure umanitarie».

di Mauro Evangelisti

Valico di Erez, a Nord della Striscia di Gaza. Un gruppo di miliziani di Hamas esce da uno dei cunicoli che ancora i bombardamenti israeliani non hanno distrutto. Tentano di sorprendere l’esercito dello Stato ebraico, di uccidere i militari che da due giorni hanno intensificato l’azione di terra. La ricostruzione è dell’Idf (forze armate israeliane): le nostre truppe «hanno ucciso numerosi terroristi palestinesi e ne hanno feriti altri».

Aggiunge l’Idf: «Molti altri uomini armati palestinesi sono stati eliminati in battaglie vicine. Le forze di terra hanno ordinato all’Air Force di effettuare attacchi con droni contro due basi di Hamas, uccidendo diversi agenti». Hamas sta rispondendo con colpi di mortaio e agguati.


BANDIERA
In un video che mostra l’avanzata di terra, che ha consentito agli israeliani di penetrare di quasi 4 chilometri, si vedono i tank Merkava III che procedono in fila diffondendo del fumo, una nebbia, che serve a coprire da eventuali cecchini i soldati della fanteria che si muovono a piedi al loro fianco.

Un altro video mostra dei militari che issano una bandiera israeliana sul tetto di un hotel di Gaza. Nell’audio si sente: «I soldati del 52° Battaglione della 401° Brigata stanno sventolando la bandiera israeliana nel cuore di Gaza, vicino alla spiaggia. Non perdoneremo, non dimenticheremo, non ci fermeremo fino alla vittoria».

Eccoli, alcuni flash dalla guerra che sta scuotendo la Striscia di Gaza e causando vittime e sofferenza tra i civili. Gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute palestinese parlano di 8mila morti, il 40 per cento sono minori, secondo Save the children. I militari israeliani morti, dal 7 ottobre, sono oltre 300. «Israele ha oltrepassato le linee rosse a Gaza, potrebbe costringere tutti ad agire» minaccia da Teheran il presidente iraniano Ebrahim Raisi. Israele sta mantenendo alta l’attenzione a Nord, al confine con il Libano, perché da parte di Hezbollah si stanno intensificando i lanci di razzi: l’organizzazione è sostenuta dall’Iran e ha preso di mira una base militare israeliana in Alta Galilea. Nel tardo pomeriggio l’esercito dello Stato ebraico ha risposto con raid in Libano dopo che sono piovuti in totale dieci razzi a Nord (altri sono arrivati, in serata, dalla Siria).


MINACCIA
Il Washington Post pubblica un retroscena che spiega come mai per ora Hezbollah abbia mantenuto una posizione tutto sommato prudente o comunque meno attiva rispetto alle speranze di Hamas: il governo del Libano, paese in enorme difficoltà sociale ed economica, sostanzialmente in default, sta facendo pressione sulla milizia scita perché non contribuisca ad allargare un conflitto che per Beirut sarebbe insostenibile.

Ieri nella capitale libanese si è svolta una manifestazione con un centinaio di persone pro Hamas e pro Hezbollah. E venerdì il leader di Hezbollah Sayyed Hasan Nasrallah farà un discorso in tv. Sempre in Libano, sabato sera due colpi di mortaio hanno raggiunto una base Unifil (la missione delle Nazioni unite) nei pressi della località di Houla: ferito un casco blu nepalese. «Il peacekeeper ha riportato ferite lievi ed è stato immediatamente evacuato all’ospedale del quartier generale Unifil a Naqoura - aggiunge la Missione sul social X (l’ex Twitter) - È in condizioni stabili». Intanto, la Giordania ha chiesto a Washington di schierare sistemi di difesa aerea Patriot per rafforzare la difesa dei confini.
A fine giornata il capo di stato maggiore dell’Idf, Herzi Halevi, parla ai soldati e spiega: «Questa guerra sarà un lungo processo e ora siamo nella fase in cui stiamo colpendo duramente il nemico, all’interno e all’ingresso della Striscia di Gaza.

Siamo concentrati su una sola cosa: la vittoria, lo smantellamento di Hamas, dobbiamo colpire quanti più comandanti nemici possibile, quanti più combattenti nemici possibile, quante più infrastrutture nemiche possibile».


FRONTI
Ricapitolando: a Nord la situazione sta diventando sempre più calda, da Sud, dunque dalla Striscia di Gaza, Hamas continua ciclicamente a lanciare missili contro le cittadine israeliane, mantenendo sempre alta la tensione. Nella parte settentrionale della Striscia c’è la metodica avanzata via terra dell’Idf, che palazzo dopo palazzo, strada dopo strada, punta a stanare i terroristi di Hamas, a smantellare le postazioni dalle quali partano i razzi. L’altro obiettivo è liberare i 239 ostaggi (il numero è stato di nuovo aggiornato), nascosti probabilmente nei cunicoli, ma su questo ad oggi non sono stati ottenuti risultati. I bombardamenti però non si fermano e sono quelli che maggiormente stanno causando vittime tra i civili. L’Idf ha chiesto l’evacuazione per ragioni di sicurezza dell’ospedale di al-Quds, nella città di Gaza, perché l’area è diventata zona di operazioni militari.


MEZZALUNA ROSSA
«Le forze di occupazione israeliane continuano deliberatamente a lanciare razzi intorno all’ospedale di al Quds, per costringere personale medico, pazienti e sfollati a sgomberare l’edificio. Questo ha causato danni significativi a reparti dell’ospedale ed esposto le persone ed i pazienti a soffocamento per il fumo» denuncia la Mezzaluna Rossa palestinese che ha diffuso un video dei reparti danneggiati e ha spiegato che nella struttura ci sono almeno 500 pazienti e non ci sono miliziani di Hamas nascosti.


Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Gennaio 2024, 15:37
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