«Mia figlia adolescente è stata adescata da un adulto su Snapchat: fare i genitori nell'epoca dei social è spaventoso»

Shannon, da mamma, ammette di avere difficoltà a tenere al sicuro sua figlia, esposta a molti più pericoli sul web rispetto al figlio maschio

«Mia figlia adolescente è stata adescata da un adulto su Snapchat: fare i genitori nell'epoca dei social è spaventoso»

di Redazione Web

Essere genitori è senza dubbio un compito difficile, in particolare per la necessità di trovare un buon equilibrio tra il desiderio di tenere al sicuro i propri figli e il loro bisogno di libertà ed esperienze. Dire sempre di no può fare da scudo a molti pericoli, ma non dà modo ai più piccoli di esplorare il mondo e la propria identità, elementi necessari se si vuole fornire loro tutto ciò di cui potrebbero aver bisogno per affrontare gli ostacoli e le scelte che incontreranno nel corso della vita. 

L'avvento dei social ha complicato ulteriormente il raggiungimento di quell'equilibrio e ha aggiunto un altro tassello all'educazione di cui i giovani hanno bisogno. Lo conferma Shannon Serpette che racconta a Business Insider un'esperienza che l'ha terrorizzata: un uomo adulto si è finto uno studente di un'altra scuola su Snapchat per avvicinare sua figlia e farsi mandare foto. 

I pericoli dei social per le ragazze

«Ho un figlio e una figlia, entrambi adolescenti - scrive Shannon -, ma passo molto più tempo a preoccuparmi di lei che di lui. Sono entrambi bravi ragazzi, vanno bene a scuola, sono attivi nella comunità, portano avanti attività extracurriculari e si comportano bene. Ma fare da mamma a una figlia femmina nell'epoca dei social è spaventoso, anche quando si prova a fare del proprio meglio».

La donna racconta di aver parlato con la figlia di queste piattaforme, degli eventuali pericoli e di come gestirli nella maniera più sicura, prima di darle la possibilità di utilizzarle. D'altronde, era diventato inevitabile il suo ingresso nel mondo dei social: la sua squadra sportiva usava Snapchat per comunicare, così come tutti gli altri studenti nella sua classe. «Ci siamo messe d'accordo su un'unica regola: sarebbe venuta da me nel caso in cui qualcosa sembrasse strano.

Per esempio, nel caso di una richiesta di amicizia sospetta, deve farmela vedere e rifiutarla».

Dati i frequenti rapporti con ragazzi e ragazze di scuole vicine, tuttavia, una richiesta di amicizia da parte di uno studente non ha destato particolari preoccupazioni: «Mia figlia ha visto che avevano diversi amici in comune e ha accettato. Immediatamente, lui l'ha contatta dicendo che era in cerca di una fidanzata ed esprimendo il desiderio di vedere delle foto. Lei ha risposto che aveva già un fidanzato e non ci ha più pensato, dato che si era già trovata in situazioni simili in precedenza».

La confessione

Settimane dopo, la ragazza ha passato il contatto a un'amica che voleva qualcuno con cui andare a un evento scolastico. «Tuttavia, dopo aver chattato con lui per un po', il "ragazzo" ha rivelato un'informazione sorprendente: in realtà aveva 20 anni e non aveva mai frequentato la scuola che aveva menzionato in precedenza, non era al liceo e stava cercando di incontrare ragazze minorenni», scrive Shannon. 

L'amica lo ha subito riferito alla figlia di Shannon ed entrambe lo hanno rimosso dagli amici. Questa esperienza ha reso la mamma ancora più spaventata dai social, ma non per questo ne ha vietato l'utilizzo dato che avrebbe voluto dire escludere la ragazza da tutta una serie di attività e allontanarla da persone a cui vuole bene: «Anche se si fa del proprio meglio per utilizzare questi strumenti con prudenza, è davvero difficile stare al sicuro. Si è trattato di un'unica volta, ma mi trovo spesso a desiderare di aver avuto la possibilità di crescere mia figlia prima dell'avvento dei social».

«Che ai genitori piaccia o meno - conclude Shannon -, i social sono diventati un importante mezzo di comunicazione. Tutto ciò che possiamo fare è monitorare i nostri figli e i loro account, e insegnare loro a utilizzarli nel modo più sicuro. Questo, a volte, vuol dire imparare a fare meglio col tempo».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Aprile 2024, 15:19
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