Un caso avvolto sempre più nel mistero, quello di una 22enne scomparsa e poi trovata morta, nel lontano 2002, in un fossato. Il telefono cellulare della giovane Deborah Fernandez-Cervera, che non era mai stato ufficialmente rinvenuto, è stato scoperto all'interno dei locali di un commissariato di polizia.
Simonetta Cesaroni, si riapre il giallo. La commissione antimafia: «L'omicida ha gruppo sanguigno A»
Il caso di Deborah Fernandez-Cervera
Deborah Fernandez-Cervera, 22 anni e residente a Vigo, in Spagna, era scomparsa oltre vent'anni fa. Il suo corpo fu rinvenuto a O Rosal (Pontevedra), nel maggio 2002. L'iter del processo fu tortuoso e complicato: l'unico accusato era l'ex fidanzato della ragazza, con il caso che fu chiuso ufficialmente nel 2010 e poi riaperto nove anni dopo. Cioè, a 17 anni di distanza dal delitto, con il rischio concreto che ogni accusa finisca in prescrizione, senza verità e giustizia per la famiglia.
Deborah, lo scandalo del telefono rinvenuto 20 anni dopo
Il telefono cellulare di Deborah, che non era mai stato rinvenuto dagli investigatori, è spuntato fuori nei giorni scorsi. Al suo interno, tra l'altro, mancava la scheda SIM. Come riporta 20minutos.es, la scoperta, stando a quanto riferito dalla polizia, sarebbe avvenuta in modo del tutto casuale, durante alcuni lavori di ristrutturazione nei locali di un commissariato a Madrid. Il telefono sarebbe stato trovato negli archivi dei documenti sulle persone uccise o scomparse: in occasione dei lavori di ristrutturazione, la polizia avrebbe ordinato una digitalizzazione degli archivi. Lo riporta 20minutos.es.
La rabbia della famiglia
«In questo momento proviamo dolore e vergogna», spiega la famiglia di Deborah dopo che gli investigatori hanno reso noto la clamorosa scoperta.
Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Settembre 2022, 14:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout