Appuntamento da incubo, da Tinder a un container nel deserto: «Ho pensato al peggio». Il racconto choc

«Non andate mai, mai a casa di uno sconosciuto», mette in guardia Dani, dopo aver lei stessa commesso quell'errore

Appuntamento da incubo, da Tinder a un container nel deserto: «Ho pensato al peggio». Il racconto choc

di Hylia Rossi

I metodi più tradizionali per conoscere una persona, vale a dire l'incontro e la parola scambiata in un bar, o magari in biblioteca, a scuola o in qualsiasi altro posto si frequenti abitualmente, vengono sempre più spesso sostituiti da uno "swipe" su qualche applicazione disponibile su ogni smartphone. 

Di certo è più veloce e sebbene possa sembrare un po' come selezionare un prodotto e metterlo nel carrello, non è poi molto diverso dal guardarsi intorno in un locale e avvicinarsi alla persona che sembra più attraente o interessante. Anzi... c'è da dire che per lo meno nelle applicazioni c'è una piccola biografia e la possibilità di parlare prima di decidere di vedersi. 

Entrambi i metodi, poi, condividono una difficoltà difficilmente sormontabile: per quanto si possa fare attenzione, non conosciamo la persona con cui abbiamo deciso di uscire e potrebbe sempre nascondere sorprese spiacevoli. È il caso di una ragazza, Dani, che in un video su TikTok ha deciso di raccontare la sua spaventosa esperienza nella speranza che qualcuno riesca a cogliere in tempo i segnali di pericolo che lei aveva pur visto ma colpevolmente ignorato. 

@daniknoxx Literally I was terrified. There were alot of red flags and I ignored them. Always listen to your gut and be smart! #datingstorytime #tindergonewrong #baddate #datestory #terrified #almostkidnpped #taken #redflags #besafe #datingtiktok #horribledatingstory ♬ original sound - Dani

 

«Mi ha chiesto di parcheggiare sul retro...»

Dani si era messa d'accordo per un appuntamento al ristorante con questo ragazzo, padre di un bambino piccolo.

Tuttavia, il locale proposto si trovava a 20 minuti circa da casa di lui, che a sua volta distava all'incirca 40 minuti di macchina. Dunque, anziché scegliere un posto che fosse a metà strada... la ragazza ha deciso di raggiungerlo nella sua abitazione e poi procedere insieme verso il ristorante. 

«Non andate mai, mai a casa di uno sconosciuto», mette in guardia Dani, dopo aver lei stessa commesso quell'errore, «comunque continuo a guidare e sono in mezzo al deserto praticamente, una zona senza case e per qualche motivo penso sia una buona idea continuare a guidare». Quando arriva alla destinazione trova una casetta «isolata, nel bel mezzo del nulla». 

Lui le manda un messaggio e «mi chiede di parcheggiare sul retro, dove la mia macchina non sarebbe stata visibile dalla strada principale. Ho pensato fosse strano ma lì per lì mi sono detta... forse c'è di mezzo una mamma un po' folle, non so. Quindi continuo a guidare nel vialetto di ingresso, sterrato e decisamente molto, molto lungo, con dei cactus sul bordo e un animale, tipo un cinghiale».

Alla fine, Dani raggiunge la casa e vede telecamere ovunque. Lui esce a salutarla e lei, nonostante abbia visto tutti i segnali di pericolo, tra cui un container di quelli che si caricano sulle navi proprio nel giardino, decide di entrare: «Il mio stupido, stupido cervello da 23enne mi diceva solo che volevo andare a cena». All'interno della casa sembra non esserci assolutamente nulla di ciò che ci si aspetta da un papà: «Non c'erano foto, nessun gioco, niente, solo un sacco di scatole da trasloco». 

Il drink già pronto e la balestra

Il "papà" afferma di essersi trasferito da poco, ma il suo modo di esprimersi ha qualcosa che non va: «Non c'è nessuna emozione nella sua voce, vi dico, è completamente monotono e senza espressione». Dani rifiuta il drink che trova già pronto per lei e lui apre il frigo per offrirle qualcos'altro, ma ci sono solo due litri di soda. 

Il tempo passa, ma lui rimane completamente indifferente e «senza espressioni», dice Dani, «Prima di incontrarlo ci eravamo scambiati alcuni messaggi e usava le emoji, sembrava emozionato. In quel momento era una persona completamente diversa e dopo aver rifiutato a più riprese il drink ho sentito finalmente la necessità di andarmene di lì».

La ragazza decide di contattare un'amica, a cui aveva già detto dove sarebbe andata per stare più "sicura", e chiederle per messaggio di farsi chiamare in modo da avere una scusa per andarsene. La risposta alla richiesta d'aiuto arriva poco dopo e con la scusa della morte del cane dell'amica, Dani si scusa e dice di dover andare. Lui la segue verso la porta e, una volta uscita, rimane fermo sull'uscio. 

Dani deve camminare per un po' verso la macchina, che è parcheggiata vicino al container, e l'intera scena che si para davanti ai suoi occhi le fa tremare le gambe e accelerare il passo: «Non mi sta seguendo ma lo sento urlare "Ehi, posso farti vedere una cosa", al che penso che sto per morire. Arrivo alla macchina, mi sporgo dentro per avere la pistola a portata di mano e quando mi rialzo mi passa una freccia sopra la testa. Lui ha in mano una balestra, non dice niente, è immobile. Io mi butto in macchina alla velocità della luce e vado via senza guardarmi indietro».


Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Dicembre 2023, 17:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA