Caldo record con El Nino, paura per gli animali: «Forte impatto sugli ecosistemi». Ecco le specie a rischio

L'iguana marina è una delle più minacciate dall’aumento della temperatura superficiale del mare associato a El Nino

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di Redazione web

Il fenomeno El Nino colpirà alcune specie mettendo a rischio animali e ecosistemi nei luoghi più esposti alla crisi climatica. Pare che, nello specifico, ad essere colpito sarà l'arcipelago ecuadoriano delle Galapagos le cui specie vulnerabili sono le colonie di iguane. 

Sulla sabbia bianca dell'isola di Santa Cruz, situata a 1.000 km dalla costa dell’Ecuador, si accalcano molti Amblyrhynchus cristatus. Si tratta di una specie unica di iguana marina, che puo' vivere fino a 60 anni, e che è una delle più minacciate dall’aumento della temperatura superficiale del mare associato a El Nino, che causa eventi meteorologici estremi, indebolendo i venti e generando piogge torrenziali. 

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El Nino, a rischio le specie vulnerabili

«Ci troviamo in un luogo in cui convergono molte correnti oceaniche, il che significa che eventi come El Nino, un prodotto del cambiamento climatico, hanno un grave impatto su molte specie e alcuni ecosistemi» nell’arcipelago, spiega Washington Tapia, direttore della Galapagos Conservation Society.

Le iguane marine si nutrono principalmente di alghe lungo le spiagge «e non possono nuotare per lunghe distanze in mare aperto per cercare il cibo», che diventa scarso durante la stagione di El Nino, spiega l’esperto.

L’Agenzia nazionale oceanica e atmosferica statunitense (NOAA) ha annunciato l’inizio di El Nino l’8 giugno, avvertendo che «potrebbe stabilire nuovi record di temperatura» in alcune regioni.

Sebbene sia un fenomeno climatico naturale che si verifica in media ogni due-sette anni e dura generalmente tra i nove e i dodici mesi, questa volta si sta verificando «nel contesto di un clima modificato dalle attività umane», sottolinea l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM).

Le specie delle Galapagos sono abbastanza resistenti da sopravvivere alle anomalie climatiche. Ma se queste variazioni si verificano troppo frequentemente e con troppa intensita, l’equilibrio tra nascite e morti potrebbe essere alterato. Alle Galapagos, in passato El Nino ha ridotto del 30% la popolazione di pinguini e cormorani, colpendo anche leoni marini e iguane marine, le quattro specie piu vulnerabili dell’arcipelago. Le forti piogge potrebbero avere ripercussioni anche sulle popolazioni di tartarughe marine e testuggini, in quanto i loro nidi verrebbero allagati e le uova perse. Il monitoraggio della popolazione animale permettera quindi di determinare a posteriori l’intensita e l’impatto di questo nuovo El Nino.

 

Il caldo record

La giornata del 4 luglio risulta essere stata la più calda mai registrata a livello globale. È quanto emerge dai dati raccolti dall'Agenzia americana per l'osservazione oceanica e atmosferica (Noaa).

Queste osservazioni sono un probabile assaggio del fenomeno El Nino, solitamente associato all'aumento delle temperature globali, unito agli effetti del riscaldamento globale indotto dall'uomo.

El Nino: ecco di cosa si tratta

Le condizioni di El Nino si sono sviluppate nel Pacifico tropicale per la prima volta in sette anni, ponendo le basi per una probabile impennata delle temperature globali e per sconvolgere i modelli climatici e meteorologici.

Un nuovo aggiornamento dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) prevede una probabilita del 90% che l’evento El Nino continui nella seconda meta del 2023. Si prevede che sia almeno di forza moderata.

L’aggiornamento del WMO combina previsioni e indicazioni di esperti di tutto il mondo. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Luglio 2023, 14:43
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