I Millenials senza maestri, ma nel 2020 per non essere ignoranti basta un clic

I Millenials senza maestri, ma nel 2020 per non essere ignoranti basta un clic

di Maddalena Messeri
Mai più maestri scrivevano su un muro di Parigi nel 1968, è andata proprio così: c'è chi li chiama Millennials ma io direi di più generazione senza maestri. Finite le ideologie, abbattuti i muri, caduti i tabù e la saggezza dei nonni quasi perduta, chi resta a dirci qual è la strada giusta? Chi ci aiuta a trovare il senso delle cose, a dare un nome alle emozioni? Se la famiglia scricchiola e la scuola è sempre più debole, scende in campo Youtube, dove i ragazzi guardano in loop i video di Alessandro Barbero, lo storico più amato del web, Umberto Galimberti per la filosofia, Alberto Angela (che anche in TV batte programmi nazional-pop come Temptation Island), Tiziano Terzani e le sue lezioni sulla felicità, Massimo Recalcati per la psicanalisi e Liliana Segre con i suoi racconti su Auschwitz. Tutti video da quasi 1 milione di visualizzazioni. Per fortuna agli influencer omologati e alle loro pubblicità, c'è ancora chi preferisce i maestri, che stimolano il nostro cervello e ci allenano a sviluppare un pensiero critico. Essere ignoranti è quindi una scelta? Forse sì, visto che nel 2020 per non esserlo, oltre ai libri, davvero basta un click.

@maddai_
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 22:40
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