Crisi di governo, il web tra hashtag, meme e serietà

Crisi di governo, il web tra hashtag, meme e serietà

di Maddalena Messeri

La crisi di governo ha colto tutti di sorpresa e se è vero che i social sono lo specchio della realtà, possiamo dire che il Paese si è sostanzialmente diviso in tre fazioni. I sostenitori delle scelte del M5S che su Twitter hanno lanciato l'hashtag #draghivattene, i preoccupati, che nello sconcerto generale hanno condiviso post pieni di delusione e articoli di giornale, e - come ogni stravolgimento politico che si rispetti - c'è chi non ha perso la propria verve ironica. La lobby dei meme ha dato subito i suoi frutti: pioggia di vignette virali con Conte, Draghi e Mattarella, i veri protagonisti di questo dramma estivo.

Dalle smorfie dello steward Ivano (ormai eroe nazionale) in colloquio al Quirinale, ad Amadeus ingaggiato per Palazzo Chigi, da Mattarella che scioglie letteralmente le Camere con gli occhi laser all'intramontabile @lefrasidiosho con «mo che è?» e Draghi: «me so rotto er c***o».


Anche la politica ha usato i social per far sentire la propria voce: Giorgia Meloni ha esibito un cartello con "elezioni subito", al voto vuole andare anche Sinistra Italiana, Forza Italia e Lega puntano sulla rottura del patto di fiducia, il PD richiama invece alla responsabilità per andare avanti con la legislatura, e mentre Calenda twitta ipotesi, Italia Viva ha lanciato una petizione online per far restare Draghi alla Presidenza del Consiglio, raggiungendo circa 100mila firme in pochi giorni.


Ironia e serietà, le due facce della medaglia di un'Italia basita, che tra una risata e una preoccupazione in più prova ad andare avanti, anche questa volta.

Tanto "domani è un altro giorno, si vedrà..."


@maddai_
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Luglio 2022, 12:24
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