Pagliuca: "La Spagna è forte, ma l'Italia
può farcela. Non finirà come nel 2012"

Pagliuca: "La Spagna è forte, ma l'Italia può farcela. Non finirà come nel 2012"

di Marco Zorzo
L’ultima volta dell’Italia vittoriosa sulla Spagna in una sfida da tre punti (Mondiale o Europeo, che sia, tanto per intenderci) risale a 22 anni fa. Ovvero da Usa ‘94, quarti di finale. Match disputato il 9 luglio a Foxborough, cittadina a 35 chilometri da Boston.

Gli azzurri targati Arrigo Sacchi (poi sconfitti in finale dal Brasile ai rigori) s’imposero 2-1, grazie alle reti dei Baggio: prima Dino, poi Roby, il Divin Codino. Nel mezzo l’autorete di Benarrivo su tiro di Caminero. Il nostro guardiano dei pali era Gianluca Pagliuca. Da allora solo amarezze per l’Italia, sempre agli Europei.

Pagliuca, come si fa a battere la Spagna? «Eh, impresa difficile, ma non impossibile. Loro ci temono: saranno attenti e concentrati e per niente ballerini come contro la Croazia».

Scusi, era più forte quella Spagna o lo è l’attuale? «Questa ha un po’ più di qualità, inutile nasconderlo. Ma pure quella era una un’ottima squadra. Se ci avesse battuto, arrivava spedita in finale».

Quante possibilità hanno gli azzurri di passare il turno? «Sarà una sfida equilibrata, per questo dico 50%. In gare secche del genere può succedere di tutto».

Il ko con l’Irlanda può pesare dal punto di vista mentale in vista degli ottavi? «No, anzi, sarà da stimolo per dare il massimo. E poi non dobbiamo dimenticare che rispetto alle prime due partite vinte con Belgio e Svezia, con gli irlandesi c’erano otto giocatori nuovi. Ma attenzione, dobbiamo aspettarci pure una Spagna agguerrita e decisa».

Azzurri avvertiti, dunque? «Direi proprio di sì».

È vero che noi il fenomeno lo abbiamo in panca? Tra l’altro, lei Antonio Conte lo conosce bene... «Sì, era con me a Usa ‘94 e contro la Spagna giocò pure una grande partita. Antonio come tecnico ha fatto un grande lavoro, ma la realtà è sempre solo una: sono i giocatori in campo che determinano le gare».

Buffon torna tra i pali, una garanzia in più per l’Italia? «Beh, Gigi è sempre tra i migliori portieri al mondo, come Neuer».

Morale: gli azzurri battono le Furie Rosse o ci asfaltano? «Piano, piano. Il 4-0 di quattro anni fa è tutta un’altra storia. Questa volta sarà diverso».

Chi potrebbe essere l’uomo in più lunedì? «A me Insigne è piaciuto molto. Ha talento e qualità per inventarsi qualcosa di bello. Ma anche Eder e Pellé mi convincono».

Pronostico secco: come finisce? «Mah, per me andiamo ai rigori».

E allora chi vince? (sorride)«Chi vivrà ,vedrà. Però sono molto fiducioso...».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Giugno 2016, 08:31
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