Dopo la morte ravvicinata di Vialli e Mihajlovic, il mondo del calcio teme che integratori e farmaci assunti per tenere sempre alte le prestazioni in campo abbiano delle responsabilità nello sviluppo di patologie che portano alla morte. C'è anche la testimonianza di un numero uno del calcio italiano, Marco Tardelli, che in un'intervista al Corriere della Sera conferma che i farmaci si prendevano con una certa frequenza. «Lo sport professionistico di alto livello chiede all’atleta prestazioni estreme, ovvio che poi quel corpo, messo a dura prova, possa risentirne».
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Micoren per tutti
Il 68enne, ex-giocatore della Juventus e della Nazionale, ammette di aver preso l'ormai famoso Micoren. «Quando giocavo io, anni 80-90, non c’era quella attenzione alla farmacologia di adesso: il giocatore è più seguito a livello medico, assistito anche sotto l’aspetto psicologico», dice l'ex-calciatore, che descrive il medico di un tempo come quello di famiglia, mentre oggi c'è una struttura medica più complessa con diverse figure professionali.
Abuso di farmaci
Il timore di tanti ex calciatori è che un tempo ci fosse un abuso di farmaci. «Se vogliamo fare lo sport che fa bene alla salute, si fa la corsetta, la passeggiata.
Calciatori non sono centenari
Anche Dino Baggio ha ammesso di essere preoccupato per i farmaci usati negli anni in campo, mentre Tardelli spera «di essere fortunato, tutto qui. Non credo che ci sia un legame diretto tra le medicine prese e la morte prematura di certi sportivi. Nessuno ha mai spiegato questa relazione. Come si fa a sostenerlo? Certo che centenari nello sport non si vedono».
Marco Tardelli: «Ho preso il Micoren come tutti. Spero di essere fortunato, certo che centenari nello sport non si vedono» https://t.co/3wIU62uM7J
— Leggo (@leggoit) January 21, 2023
Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Gennaio 2023, 20:46
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