Lautaro Martinez condannato: ha licenziato la babysitter malata terminale. La replica del “Toro”: «La sua famiglia sta tentando di infamarci»

La condanna del Tribunale di Milano. Lautaro Martinez aveva motivato il licenziamento con il fatto che la giovane donna aveva sforato il tetto massimo previsto per le assenze per malattia

Lautaro Martinez condannato: ha licenziato la babysitter malata terminale. La replica del “Toro”: «La sua famiglia sta tentando di infamarci»

di Redazione web

Un autogol per Lautaro Martinez: l'attaccante è stato condannato dal Tribunale di Milano per aver licenziato la sua babysitter, una 27enne che aveva scoperto di avere una malattia molto grave, che infatti l'ha stroncata pochi mesi dopo. Il tribunale meneghino ha stabilito che il calciatore dovrà risarcire la famiglia della babysitter, in quanto si è trattato di un licenziamento illegittimo.

La sfortunata ragazza si era rivolta a uno studio legale subito dopo il licenziamento, ritenendo di aver subito un'ingiustizia molto grave.

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Il licenziamento

Lautaro Martinez aveva assunto regolarmente la 27enne per fare da babysitter alla figlia Nina ma, 8 mesi dopo l'assunzione, la ragazza è stata ricoverata in ospedale a causa di fortissimi dolori all'addome. A quel punto, ha scoperto che non si trattava di un malore momentaneo bensì di una gravissima malattia, senza scampo.

Il ricovero, a quel punto, è proseguito ad oltranza e la babysitter, mentre doveva fare i conti con le conseguenze del terribile male, si è vista recapitare il licenziamento da parte di Lautaro Martinez, motivato con il fatto che avesse sforato il tetto massimo previsto per le assenze per malattia.

La replica di Lautaro

Il calciatore ha voluto commentare la vicenda, con una storia pubblicata sul suo account Instagram. Lautaro ha voluto fornire la sua versione dei fatti, scrivendo: «Avevo deciso di rimanere in silenzio per rispetto. Ma non permetterò che venga infamata la mia famiglia. Abbiamo assunto una persona che era già malata, nostra amica da una vita. Abbiamo fatto molto per lei e la sua famiglia. Abbiamo pagato viaggi, aiutato a trovare i letti in ospedale, aiutato con le cure, con la sistemazione della famiglia che abbiamo dovuto convincere affinché venisse ad occuparsi della figlia che stava morendo.

E la sua famiglia, mentre la figlia stava morendo, ha tentato di ottenere soldi da noi, ha tentato di approfittarsi della situazione anche dopo la morte. Noi l'aiuto, un grande aiuto, lo abbiamo dato a lei quando aveva bisogno. E ora tentate di infamarci? Che razza di persone siete che tentate di approfittare della morte di un figlio per ottenere denaro?».

Il legale di Lautaro Martinez: "La ragazza chiese il licenziamento"

L'avvocato Anthony Macchia, legale di Lautaro Martinez, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Non corrisponde al vero che il sig. Martinez abbia interrotto il rapporto di lavoro domestico allorquando la lavoratrice risultava 'in punto di mortè come emerge dalla lettura degli articoli che circolano in rete, atteso che il licenziamento. Le è stato comminato sei mesi prima del decesso», inoltre la babysitter aveva chiesto «di essere licenziata per poter fruire delle retribuzioni differite e del Tfr in ragione della determinazione di voler fare ritorno nella terra natia, l'Argentina». 

Il legale, successivamente, ha aggiunto: «Il mio cliente, seppur umanamente dispiaciuto per la prematura scomparsa della giovane ragazza, si trova costretto a dover prendere, mio tramite, formale posizione rispetto ad una notizia che, giammai, avrebbe voluto pubblicamente commentare. Non corrisponde al vero che il sig. Martinez non abbia voluto conciliare e porre fine al contenzioso. Il mio cliente si è reso financo disponibile ad elargire gli importi indicati dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Milano ad una associazione benefica da scegliersi a discrezione del giudicante e che l'accordo non è stato possibile per il rifiuto degli eredi della signora e dei Suoi procuratori presenti in udienza. Ritenendo, dunque, di aver debitamente chiarito i contorni di questa triste vicenda, il mio mandante si riserva, nei confronti dei soggetti che hanno veicolato notizie false e tendenziose per un futile tornaconto, ogni opportuna azione, civile e penale, al fine di salvaguardare la propria onorabilità».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Ottobre 2023, 22:13

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