Zecchino d'Oro, Carlo Conti: «Per me vale come un Festival»

Lo Zecchino andrà in onda su Rai1 dall'1 al 3 dicembre. Tra gli autori in gara, Loredana Bertè, Max Gazzé, Paolo Vallesi

Zecchino d'Oro, Carlo Conti: «Per me vale come un Festival»

di Rita Vecchio

Le canzoni, protagoniste. Che sia Sanremo, che sia lo Zecchino d’Oro, dove in gara ci sono gli interpreti ma anche gli autori, per Carlo Conti non fa differenza. La musica sta al centro, all’interno di qualsiasi confine, mondo degli adulti o mondo dei bambini poco importa. Ed è forse anche questo uno dei motivi per cui lo Zecchino con successo è arrivato alla 66esima edizione. Andrà in onda in diretta su Rai1 dall’1 al 3 dicembre, nella fascia pre-serale, il bel carrozzone diretto per la settima volta da Conti. Due le puntate speciali, il 24 e 25 dicembre, sempre sulla rete ammiraglia. Il sottotitolo recita che “La musica può”. Divertire, educare, dialogare in un contesto europeo, guardare ai diritti dei bambini dove il canto, e la musica in generale, possono essere strumento per combattere la povertà educativa prima ancora che quella materiale. «La televisione pubblica si rigenera quando si racconta l’infanzia in un momento di gioia,  nonostante i fenomeni mondiali di violenza e privazione», dice Giovanni Anversa, vicedirettore Rai1. 

LE CANZONI

A scrivere, le penne storiche di Maurizio Fabrizio e Franco Fasano, e artisti come Paolo Vallesi, Max Gazzè, Lorenzo Baglioni, Matteo Bocelli e Loredana Bertè con il brano “Rosso”. «Una canzone nata a metà degli anni Novanta - fa sapere la Bertè - Mi trovavo a casa del mio grande amico di sempre, il vignettista Vauro, e a un certo punto vedo arrivare uno scricciolino su un girello. Era rosso. Il figlio di Vauro, accompagnato dall’inseparabile cagnolina Laika. Il bambino mi ha talmente colpita che ho avuto una folgorazione e ho deciso di scrivere questo brano dedicato proprio a lui. A distanza di 30 anni è più attuale che mai. Si parla di ragazzini incollati ai loro computer che navigano in rete».

In concorso, 14 canzoni per 17 interpreti diretti insieme al Piccolo Coro dell'Antoniano​ da Sabrina Simoni e scelti tra 3000 bambini. «Le sfide sono sempre nuove, vogliamo imparare a rimanere contemporanei», commenta Fabrizio Palaferri, responsabile Kids Factory Antoniano. E sono proprio contemporaneità e attualità le parole chiave che hanno prevalso tra circa 580 canzoni arrivate alla giuria di musicisti, giornalisti e discografici. 

Agli arrangiamenti rock, punk e rap, dalla melodia ironica tipo filastrocca, si incastrano testi che veicolano messaggi di inclusione, dialogo, pace, uguaglianza, ecologia. Tre piccoli interpreti arriveranno dalla penisola balcanica, Grecia, Bulgaria e Albania, grazie a un progetto con la diplomazia italiana all’estero, mentre per la prima volta ci sarà in gara un partecipante della Val D’Aosta.  Ma il mondo dell’Antoniano di Bologna ha tanto altro dietro quello che si vede in tv, come, per esempio, il sostegno alle mense francescane. «I bambini riescono a prendersi cura degli adulti - aggiunge frate Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano - Per quasi 70 anni la musica ha accompagnato le nostre vite». Zecchino al passo con i tempi anche per il digitale. Un canale Vevo su Amazon Prime dedicato e la pagina su TikTok guidata dai due creator Mimì e Nartico con l’asinello Nunù, personaggio della canzone scritta da Carmine Spera (anche lui tra gli autori di questa edizione) che ha raggiunto 100 milioni di visualizzazioni su YouTube

CARLO CONTI

«La cosa più importante è che i bambini devono fare i bambini. Anche noi adulti dovremmo vivere con leggerezza, tornando un po' bambini. Ci sarebbero meno litigi e meno problemi. E magari, non si starebbe per ore e settimane a parlare di una pesca (il riferimento allo spot che in questi giorni ha imperversato il dibattito, compreso quello politico, ndr)». E se da una parte Carlo Conti svia domande e dribbla risposte sul suo ritorno al Festival di Sanremo dopo Amadeus («Non cominciate a chiedermi quando rifarò il direttore del Festival di Sanremo. Ne ho già fatti 3. Lo Zecchino per me è a tutti gli effetti già un Festival»), l’ipotesi che il coro dell’Antoniano -  alla luce dei temi di attualità trattati e nell’ottica di un messaggio positivo da veicolare - se ne faccia portavoce tornando sul palco dell’Ariston, non è così remota.

E se succedesse, sarebbe un bel momento. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Ottobre 2023, 07:49
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